Abusivismo commerciale | Il titolare aveva occupato la zona, in concessione all’Amt, e oltre alle piante vendeva biglietti.
Aveva trasformato un’area riservata al raduno delle persone in caso di calamità naturali, occupando abusivamente circa 80 metri quadri di marciapiede, in un vero e proprio vivaio dove utilizzava, inoltre, un lavoratore in nero.
Grazie ai controlli del personale del Commissariato Borgo Ognina, con il personale della Polizia Municipale, il titolare e il preposto sono stati indagati in stato di libertà ai sensi dell’art. 633 c.p. per invasione di terreni pubblici, ed è stato loro contestato l’art. 20 del Codice della strada con la relativa sanzione pecuniaria.
Il vivaio era ubicato in zona Piazzale Sanzio, dove all’interno di una vasta area, erano esposte tantissime piante e fiori, tra l’altro, posti sul marciapiede in modo da occuparlo totalmente, creando anche intralcio alla regolare fruizione dello stesso da parte dei pedoni.
Dagli accertamenti effettuati è risultato che l’area in questione, appartenente al patrimonio del Comune di Catania, è stata data in concessione alla locale Azienda Municipale Trasporti. Inoltre il titolare della ditta di rivendite di piante è risultato in possesso di una licenza itinerante, ma, di fatto, nello spazio AMT di circa 300 metri aveva allestito, a tempo indeterminato, il vivaio, oltre a vendervi i titoli di viaggio dell’azienda di trasporto urbano.
Al momento del controllo, è stata accertata l’occupazione abusiva di circa 80 metri quadri di marciapiede. Fatto di rilievo è che l’area occupata dal vivaio in argomento, rappresenta l’area di attesa n 4 della protezione civile -, riservata al raduno delle persone in caso di calamità naturali con particolare riferimento ad un eventuale terremoto; si tratta pertanto di un’area check point per l’eventualità di eventi sismici e similari, che, come tale, dovrebbe rimanere assolutamente sgombra.
Per la presenza del lavoratore in nero è stata inoltrata segnalazione all’Ispettorato del Lavoro per le dovute incombenze di competenza. Infine, la merce, consistente in più di mille piante, è stata sequestrata e data in donazione ad alcuni centri di accoglienza NO PROFIT gestiti dalla Chiesa e al Comune di Catania al fine di destinarle al verde pubblico o di pubblica fruizione.