Di Grazia meglio in fase difensiva. Lodi tuttofare. Difesa da rivedere. Prossimo avversario il Lecce.
Il Catania visto nella trasferta di Caserta ha mostrato ancora delle lacune caratteriali ereditate dallo scorso torneo. Sono anche mancate le prestazioni di alcuni uomini chiave nello scacchiere tattico organizzato da Lucarelli.
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Il 3-5-2 previsto dal tecnico livornese prevedeva un supporto di gioco offensivo da parte del talentuoso gioiellino catanese, che ha sbagliato l’approccio alla gara. Sebbene in difesa, Di Grazia, è riuscito a dare sostegno a Djordjevic e Aya, il lato in cui sono partite le scorribande dei campani, era proprio il suo. Tedeschi è sempre intervenuto a dare sostegno, con Lodi, che spesso è stato chiamato a ricoprire il ruolo di centrale aggiunto. La poca incisività in avanti da parte di Di Grazia, ha reso prevedibile il gioco rossazzurro, ma anche dopo la sua sostituzione, il leitmotiv della gara non è cambiato.
Sulla fascia di Russotto, il Catania ha provato più volte di sfondare, ma anche con il supporto di un ottimo Semenzato, la difesa dei campani ha avuto sempre la meglio. Infatti, sono mancati gli inserimenti senza palla e il risultato è stato quello di avere una prevedibilità di gioco.
In difesa, dove il Catania deve assolutamente crescere, un’amnesia, infatti, ha condizionato il risultato. Il trio Aya, Tedeschi Bogdan, nell’azione del gol, non si avvede di aver tenuto in gioco De Marco, che si inserisce troppo facilmente in area. Pisseri, disturbato dalla presenza del centrocampista campano in area, ha tardato l’intervento e la palla, calciata da De Rose, non troppo forte si è depositata in rete.
Avevamo detto all’inizio di problemi caratteriali riemersi, infatti, non è ammissibile, come ha anche detto Lucarelli nel post gara, non essere aggressivi in campo, se non dopo il gol dello svantaggio. Aggressività che però si è tradotta in un gioco frenetico e che non ha portato ad azioni da gol pericolose.
Sabato al Massimino vi sarà di scena il Lecce, avversario da battere a ogni costo, soprattutto per non fare scemare l’entusiasmo da parte di una tifoseria affamata di grande calcio.