di Elisa Catanzaro
“Quando si perde non ci sono scuse”, comincia così la conferenza stampa di Nello Musumeci, candidato di centra destra alle elezioni regionali siciliane, all’indomani dell’esito delle urne che lo vede sconfitto, anche se con un dignitoso secondo posto, dal candidato del centro sinistra Rosario Crocetta.
Ed è proprio al suo avversario che Musumeci, che pur fortemente amareggiato non perde la sua sagacia, sono indirizzati alcuni strali. Prima affonda “Crocetta è la copertura di un blocco di potere, lui lo sa e lo sapete anche voi”, poi alla domanda di un giornalista che gli chiede se il nuovo presidente della Sicilia sarà in grado di governare senza i voti di Lombardo attacca “Figuriamoci Crocetta non è riuscito a farsi eleggere senza Lombardo, a maggior ragione non potrà governare”.
Ma sulla sconfitta Musumeci intende precisare “In questi casi la responsabilità se la assume il condottiero e io lo faccio, però ci sono stati elementi esterni e interni che hanno determinato questo risultato”. E giù ad elencare le critiche della Santanchè, gli scandali delle Regioni Lazio e Lombardia, lo scioglimento per mafia del comune di Reggio Calabria, la condanna di Berlusconi, tutti fatti, dice Musumeci, “che messi assieme spiegano perchè buona parte del voto di opinione non è andata a noi, e io, ho pagato per tutti”.
Secondo l’esponente della Destra è dunque necessario fare un bagno d’umiltà per affrontare le prossime importanti scadenze elettorali, Comune, Provincia, e in primavera le Politiche, altrimenti, spiega, “noi trarremo le nostre conseguenze e faremo le nostre proposte agli elettori”. E infine conclude “Ha perso il popolo siciliano, io avevo offerto loro l’opportunità di cambiare la Sicilia, e loro non l’hanno voluta. Ma io non mi sento uno sconfitto, riposerò un paio di giorni e poi subito al lavoro. Vedremo se Crocetta e la sua maggioranza poi approveranno il primo atto che sottoporrò all’Ars, dimezzamento del fondo a disposizione del Presidente, dimezzamento del fondo per i gruppi parlamentari, riduzione delle indennità dei parlamentari”.
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