Appello della rete antirazzista secondo cui imbarcherà provviste e volontari per le azioni contro lo sbarco dei migranti.
Non fate attraccare quella nave! Questa è la richiesta inoltrata alle autorità a firma di parecchie associazioni umanitarie. “Si tratta della nave C-Star – spiegano in una nota – battente bandiera dello stato africano di Gibuti, che è stata noleggiata dal gruppo dichiaratamente razzista e xenofobo “Generazione Identitaria”. Questo gruppo, attraverso azioni paramilitari, cerca di respingere i migranti che tentano di attraversare il mar Mediterraneo”.
L’arrivo al porto di Catania è previsto per domani, martedì 18 luglio, e la sosta sarebbe funzionale all’imbarco delle provviste necessarie alla “missione” e all’imbarco di “volontari” arruolati nell’operazione paramilitare.
Le associazioni firmatarie della richiesta alle autorità sono: Rete Antirazzista Catanese, Comitato NoMuos/NoSigonella, Catania Bene Comune, USB fed. Ct, Città Felice, La RagnaTela, Cobas Scuola-Ct, PRC- Ct, PCI fed.Ct, Briganti rugby Librino, la Librineria, Associazione mundis pacem, Open Mind lgbt, Femministorie, movimento Laikal, Collettivo Politico Experia, Comunità di Sant’Egidio, Arci Catania.
Nell’appello, inoltrato al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, al Presidente della Regione Siciliana, al Prefetto, al Questore, al Presidente dell’Autorità Portuale, al Comandante della Capitaneria di Porto di e al Sindaco di Catania,
le associazioni spiegano che “Sarebbe a nostro avviso assai grave che si concedesse l’attracco e l’utilizzo delle infrastrutture pubbliche a organizzazioni che hanno l’intento di compiere azioni paramilitari nel mar Mediterraneo, intercettando imbarcazioni di migranti e arrogandosi il diritto di intervenire consegnando i naufraghi alla guardia costiera libica e violando di fatto l’obbligo di legge che vuole l’accompagnamento verso il porto più sicuro, non certo quello libico”.
Nella richiesta inoltre si legge che le associazioni richiedenti temono “Che la presenza di una nave non coordinata con la Guardia costiera possa ostacolare le operazioni di salvataggio con grave pericolo per i naufraghi e per il personale operante in mare. Si tratta di un’operazione razzista alimentata da una propaganda falsa e tendenziosa, che non possiamo avallare con alcun tipo di supporto logistico o silenzio istituzionale”.