Sotto accusa la gestione aziendale. “Mancano coordinatori e addetti al servizio. Promozioni camuffate da incarichi ad interim”.
Mentre i sindacati autonomi appena qualche giorno fa si dicevano
soddisfatti per la ripartenza della trattativa con proprietà e Società, le quattro sigle sindacali che rappresentano i lavoratori dell’Amt si lamentano del fatto che ci siano sempre meno autobus in circolazione e sempre più debiti. In un comunicato congiunto, hanno sottolineato “Come l’assenza di un piano industriale, e una cattiva gestione interna stanno mettendo in crisi il trasporto locale a discapito dei cittadini catanesi e dei lavoratori”.
La FILT Cgil, FIT Cisl, UIL trasporti e UGL trasporti di Catania, in una nota unitaria dei segretari generali, hanno puntano il dito contro il “Disastro Amt” dichiarando che “Nonostante i tentativi dell’amministrazione comunale e dei vertici aziendali, ad oggi le condizioni dell’ AMT non sono cambiate, anzi”.
Si discute ancora di un ordine di servizio (n. 38), il quale tempo fa veniva presentato come l’unica salvezza per l’azienda, naturalmente a danno dei lavoratori, e poi dopo poco tempo, inspiegabilmente, è stato sospeso”.
Sulla gestione del personale all’interno dell’azienda, i sindacati, hanno riferito inoltre che “Erano stati annunciati esuberi in alcuni settori dell’azienda, e invece si è dovuto assistere al trasferimento di alcuni lavoratori presso questi settori; mentre mancano figure importantissime per lo svolgimento del servizio, coordinatori e addetti all’esercizio, e in officina capi operai (non di livelli elevati), da due anni l’azienda continua a elargire promozioni in ambito amministrativo, quindi livelli apicali, camuffandoli come affidamento di incarichi ad interim. Non comprendiamo la logica che sta spingendo ad agire così; chi fino a poco tempo attaccava frontalmente tutto e tutti, oggi rimane in religioso silenzio”.
In conclusione della nota, i sindacati hanno chiesto che “Vengano avviate tutte le iniziative necessarie per il rilancio dell’AMT e del servizio per i catanesi, e chiediamo che si creino le condizioni per superare le diseguaglianze tra i lavoratori, ad iniziare da coloro che sono stati assunti dopo gli anni Duemila, che pur svolgendo la stessa mansione di altri non beneficiano di alcuni accordi di secondo livello in busta paga. Con rammarico, registriamo la scarsa volontà politica di porre realmente al centro dell’attenzione un’ azienda importante e strategica per lo sviluppo della città”.