Il consigliere comunale Parisi spinge sulla legalizzazione.
“Chi non è d’accordo sulla legalizzazione della prostituzione può essere ritenuto complice in qualche modo di questo vergognoso sistema di sfruttamento controllato dalla criminalità organizzata”. È di questo avviso il consigliere comunale Vincenzo Parisi.
Con l’ultima operazione la polizia di Catania, nei giorni scorsi, ha sgominato l’ennesima tratta di giovani donne rumene vessate e pestate a sangue da gente senza scrupoli e che le usa come carne da macello. “Com’era ampiamente prevedibile – ha dichiarato Parisi – la politica repressiva fatta di multe, sanzioni e Daspo urbano varate da questa amministrazione è stata finora un buco nell’acqua ed oggi queste schiave si trovano a decine sui marciapiedi di via VI Aprile, viale Africa, via Domenico Tempio, la circonvallazione e decine di altre strade catanesi”.
Il mercato del sesso, non ha avuto nessuna battuta di arresto, e come ha sottolineato il consigliere, è sempre più prolifico; se ci si ostina “Con questa politica dei benpensanti non si potrà mai credere di poter attivare tutti gli interventi necessari per eliminare un sistema di schiavitù che distrugge migliaia di ragazze e ragazzi. L’amministrazione comunale possa farsi portatrice di un progetto che affronti il fenomeno della prostituzione senza falsi pudori o moralismi – ha continuato Parisi – con la consapevolezza che la criminalità non sarà certamente fermata dal Daspo Urbano o dalle multe ai clienti”.
Parisi – che con il consigliere Giuseppe Catalano ha più volte sollevato il problema – ricorda che in paesi come Svizzera, Germania e Olanda si è avanti anni luce rispetto a noi, e propone di fare un passo indietro e riaprire le case chiuse per le prostitute, il che vorrebbe dire per le ragazze lavorare in strutture protette, sottoposte a rigidi controlli sanitari e pagare le tasse: esattamente il contrario di quello che succede ora.