La XXIV edizione delle Giornate di primavera ha permesso di raccogliere fondi per la salvaguardia del nostro patrimonio architettonico.
Due giornate ricche e intense dallo scopo non solo divulgativo ma occasione per raccogliere fondi necessari alla salvaguardia del patrimonio, ad arricchire la lista di opere “salvate” dall’incuria, dal tempo e dal degrado.
Questo l’obiettivo delle giornate Fai – Fondo Ambiente Italiano, di primavera che hanno richiamato come sempre un successo di visitatori.
Nove i siti storici aperti, alcuni di chiara fama e sorprendente bellezza.
Lungo il Viale Regina Margherita, due beni culturali, uno di fronte all’altro, hanno suscitato l’interesse dei visitatori: l’ex Sanatorio Clementi, gioiello eclettico dei primi del ‘900 progettato da Carlo Sala (già coadiutore del progetto architettonico del Teatro Massimo Bellini) di cui, lungo il perimetro esterno dell’edificio, si scorgono le vetrate delle sale operatorie.
E poi l’Istituto Tecnico “Archimede” una sorpresa per quest’edizione delle giornate Fai. Attraversando gli ampi corridoi della scuola, improvvisamente, si accede a un Chiostro di grande valenza, decorato da lunette dipinte con immagini di Santi Francescani.
Il chiostro, oggi appartenente alla scuola, un tempo era parte dell’annessa Chiesa di Santa Maria di Gesù e dunque struttura conventuale dei Frati Francescani. Tra le rappresentazione pittoriche presenti spicca il martirio di Sant’Agata, Patrona della nostra città.
Nella Chiesa di Santa Maria di Gesù la scultura marmorea con decori dorati della Madonna con Bambino di Antonello Gagini si frappone alla visione dell’altare, decorato con tarsie lignee, e alle altre opere pittoriche su tela.
In piazza Teatro Massimo è stato aperto al pubblico uno storico palazzo: la Casa del Mutilato, opera dell’architetto del regime Ercole Fischetti, incorniciato dal Palazzo delle Finanze e dal Teatro Massimo Bellini. Un complesso architettonico che celebra le gesta eroiche dei sopravvissuti alla guerra, che con le loro mutilazioni fisiche hanno dimostrato coraggio e dedizione alla patria.
È stato possibile anche visitare il Teatro Massimo Bellini con il suo impianto architettonico, il suo foyer, i palchi, il sontuoso palco reale e il trionfale palcoscenico rinnova l’ammirazione per la sede teatrale cittadina. Il Teatro Sangiorgi con la sua ricca facciata e i drappeggianti stucchi scuri e aurei si affaccia sul bastione del giardino pensile di Palazzo Manganelli, altro monumento visitabile in occasione della manifestazione. Le lussuose sale riccamente stuccate, le alte specchiere, il pregiato mobilio e i tavoli da biliardo ci portano nella Catania di un tempo animata da nobili ed eleganti signori.
Anche la dimora del letterato catanese Giovanni Verga, sita in via Sant’Anna, ha accolto numerosissimi visitatori.
Il pubblico del FAI ha ammirato gli scaffali colmi di libri nella biblioteca, le camere dove Verga passava le ore di riposo, le primissime edizioni delle sue opere letterarie, i manoscritti con dediche augurali di altri scrittori e intellettuali suoi ammiratori. Un mondo ricco e pieno di conoscenza dentro pochi metri quadri che ancora oggi trasmettono una memoria culturale imponente.
A pochi passi dalla casa di Verga, in Via Vittorio Emanuele, la Chiesa di San Martino dei Bianchi sede dell’Arciconfraternita dei Bianchi, un’antica organizzazione che sosteneva i condannati a morte e le loro famiglie i cui membri erano nobili signori della città.
Nella sacrestia si osservano i ritratti su tela dei Governatori dell’Arciconfraternita abbigliati con il tipico camice bianco. La Chiesa ad aula unica, possiede lungo le pareti perimetrali, file di scranni dove sedevano i Confrati e le Dame che partecipavano alle funzioni religiose.
Protagonisti di questa XXIV edizione delle Giornate FAI di primavera sono stati i giovanissimi ciceroni, gli studenti che hanno accompagnato i visitatori lungo il percorso trasmettendo entusiasmo, freschezza vitale e donando prospettive nuove per accostarsi al futuro il rispetto del passato da custodire e tramandare.