Nel post Akragas si rischia di buttare il bambino assieme all’acqua sporca. Noi abbiamo raccontato sempre di una squadra in difficoltà.
di Salvatore Giuffrida
Stamattina a Torre del Grifo la presentazione ufficiale del nuovo allenatore del Calcio Catania.
Si tratta di Mario Petrone, campano, classe ’73. Il Mister nella sua carriera ha quasi sempre schierato il 4-2-3-1, anche da allenatore dell’Ascoli, suo ultimo incarico nel 2015. Con la squadra marchigiana, arrivò a giocare i play off per salire in serie B. La compagine ottenne la promozione poiché ripescata per i noti illeciti di Teramo e Catania.
Da Mister Rigoli riceve un testamento sportivo importante. Nell’ultima conferenza stampa il tecnico di Raccuja dichiarò: “Per un allenatore è difficile preparare partite con squadre come l’Akragas”. Mai affermazione è risultata essere più azzeccata. Queste sue parole oggi, dopo la partita persa malamente, suonano come un disperato campanello di allarme; lo abbiamo sottolineato nel nostro articolo pre gara, come abbiamo sempre sottolineato l’inadeguatezza del gioco dei rossazzurri anche nelle partite vinte.
Del resto questa testata ha, ancor prima che cominciasse il campionato, analizzato la rosa dei giocatori del Catania, scorgendo lacune e inferiorità tecniche rispetto ad altre squadre. Abbiamo sempre sottolineato, così come ha fatto la stampa nazionale, che la compagine etnea non ci sembrava tra le papabili per una promozione in Serie B. Inoltre, esaminando il regolamento dei Play off, a molti sconosciuto, abbiamo spiegato, le difficoltà e i rischi di questa competizione, parlando di una squadra e di una società che ben sta facendo nel programmare, in primis, l’adempimento dei debiti e poi un’identità tecnica. Per fare questo, però, ci vuole tempo e in Lega Pro, in fin dei conti il Catania, ha passato più della metà della sua storia.
Venendo alla cronaca calcistica locale, ieri sul giornale “La Sicilia” Giovanni Finocchiaro ha stampato un bel 4 ai giornalisti etnei, scrivendo testualmente: “Tutti colpevoli tutti. Anche noi che quando la squadra vince stracelebriamo […]”. Siamo spesso d’accordo con la firma del giornale locale, come capitato anche quando fu ospite nella nostra trasmissione “Tutti pazzi per il Catania”, ma non certo per il 4 che va bene, forse, per molti, ma non per tutti.