Attaccanti scadenti in rosa e in campo. Centrocampo inesistente con in difesa Di Cecco che perde tutti i confronti. Calil un fantasma.
di Salvatore Giuffrida
Che poteva essere una partita difficile lo si sapeva già. Lo Monaco qualche tempo addietro aveva dichiarato che la Juve Stabia era la squadra più forte del torneo, ma che il livello delle squadre di testa fosse questo nessuno se lo aspettava. Allora questa partita serve come sveglia per l’ambiente che era convinto di avere una squadra con una buona intelaiatura di gioco. Così non è. I ragazzi schierati da Mister Rigoli in modo inopinatamente troppo prevedibile, va incontro a una sconfitta schiacciante contro una squadra, la Juve Stabia, che ha dimostrato su tutti i reparti di essere nettamente del Catania.
Il Catania perde la partita sulle fasce, dove Di Cecco è preso in mezzo dalle ali delle Vespe; al centrocampo è stata superata in velocità e tecnica dagli avversari che erano anche sempre in inferiorità numerica. Rigoli non riesce a intervenire su questa situazione di gioco e il Catania subisce costantemente il giro palla avversario. I gol nascono tutti sul medesimo schema di gioco avversario senza che i giocatori riescano a intervenire in qualche modo. L’attacco del Catania semplicemente non esiste. Per essere competitivi in un torneo e avere l’ambizione di fare il salto di categoria, ci vogliono uomini in rosa che segnino gol. Questa è stata purtroppo una valutazione sbagliata di LoMonaco che in estate ha tenuto giocatori che già si sapeva essere in difficoltà come Calil, e anche aver preso Paolucci che praticamente non si è mai visto in modo determinate in questo campionato. Poi, ovviamente, inesistenti gli schemi di gioco su palla ferma, dove il Mister non ha saputo trasmettere qualcosa di realmente valido.
Le lacune sono venute fuori tutte in questa partita, che il Catania perde, diciamo la verità solo 4-0, poiché gli avversari si sono fermati. Comunque resta la più grande sconfitta del Catania in termini numerici, degli ultimi 10 anni, dopo lo sciagurato 7-0 contro la Roma. Questa forse è più brutta poiché arrivata in Lega Pro con una squadra che si auto definiva prima di questa partita forte e con tutte le carte in regola per fare il salto di categoria. Forse solo presuntuosa, che si specchia ancora, anche a livello societario in un passato glorioso che oggi, ovviamente non esiste più.
Dall’altro lato una squadra, la Juve Stabia, che si era preparata per un grande incontro, e lo ha meritatamente stravinto, con tecnica, gioco e corsa. Izzillo, autore della doppietta, due gol fotocopia, è senza dubbio il migliore in campo. Note positive anche per Kanoute che sulla fascia ha dominato. Ma è stato il collettivo, sicuramente meglio costruito in estate rispetto al Catania, che ha primeggiato senza alcuno sforzo.
Ha arbitrato davanti a uno stadio quasi tutto esaurito Proietti di Terni.