I rossazzurri troppo scarsi in attacco e lenti nel gioco. Aretusei cinici in avanti. Di Grazia non brilla. Parisi le sbaglia tutte.
di Salvatore Giuffrida
Era troppo bello per potersi realizzare la vittoria del Catania a Siracusa, non per gli avversari che si incontravano, ma per i tre punti che avrebbero lanciato il Catania definitivamente verso le zone alte della classifica di Lega Pro nonostante i sette punti di penalizzazione. Era troppo bello sì, infatti, dopo il 4-1 in casa contro il Monopoli, l’attacco dei rossazzurri fa scena muta al De Simone, e il Catania perde al De Simone.
Primo tempo scialbo dove regna la noia e si vede solo un’azione sciupata malamente dallo spento Di Grazia. Il Siracusa di contro, mostra vivacità atletica e va in affanno solo grazie alla superiorità tecnica dei centrocampisti etnei, che però sono troppo poco supportati dagli attaccanti. Russotto, Mazzarani e Di Grazia giocano infatti in modo troppo individuale e si affidano solo a tiri da fuori area che puntualmente non centrano la porta difesa da un oggi disoccupato Santurro, per tutta la partita disoccupato di lusso.
Il secondo tempo inizia con un Catania che sfrutta il normale calo atletico degli uomo di Sottil, che arretrano e aspettano di colpire in contropiede. Il Catania crea qualche buona occasione e specialmente con Bucolo e Mazzarani vanno al tiro, il tutto sembra venire fuori senza un costrutto di gioco. I tiri vanno fuori. Rigoli, spazientito, mette in campo Paolucci al posto di Di Grazia, molto in ombra che non ha dato mai all’attacco rossoazzurro quella vivacità e imprevedibilità richiesta dal Mister.
Il Catania va vicino al gol su azione di punizione giusto con Paolucci che tira di poco fuori. Sulla ripartenza, Parisi si fa saltare come un birillo. Al centro dell’area Bergamelli sbaglia tutto e Scardina insacca di testa.
Da quel momento solo confusione e a nulla valgono le sostituzioni di Rigoli che fa entrare Piscitella e Biagianti al posto di Fornito, infortunatosi e Mazzarani. Al triplice fischio è festa grande per i tifosi aretusei e la certificazione che il Catania non è un squadra ancora adeguata per stare ai vertici di questa categoria. Sabato pomeriggio al Cibali è di scena la Casertana, e serve un pronto riscatto per restare aggrappati quanto meno al treno dei play off.