“Catania deludente in attacco – tuona l’Ad -. Questa squadra sarà migliorata. Debiti società ancora troppo alti. Per i 6 punti andiamo al TAS”.
di Salvatore Giuffrida
Oggi a Torre del Grifo, nella preannunciata conferenza stampa, Pietro Lo Monaco ha detto di tutto e di più sulla situazione attuale del Catania. Vi riportiamo il video delle interviste raccolte a margine della conferenza ( Link)
Il Direttore ha sottolineato non solo le cose che evidentemente non vanno, ma anche ciò che di buono si è fatto in questi mesi, cominciando dallo strappo nel bilancio che si cerca ogni giorno di ricucire, anche grazie allo sforzo economico che la proprietà sta facendo.
Dapprima si è parlato della partita di domenica contro il Messina che Lo Monaco non considera un derby. Poi ha sottolineato che il Catania ha già disputato tra pre campionato, coppa Italia e campionato, 18 partite e a ha perso solo contro Akragas, anche se gli episodi, come asserisce il Direttore, ci sono stati sfavorevoli.
Su il caso Castro, per il quale al Catania sono stati inflitti 6 punti di penalizzazione, ha precisato che la sanzione si riferisce ad una inadempienza risalente al 2014, poi è stato raggiunto un accordo e le prime 2 rate sono state pagate al Rancing. Con questo dossier è stato chiesto di sospendere la sanzione. Siccome è, appunto, una cosa vecchia, la FIFA ha respinto l’istanza con la quale il Catania aveva chiesto l’annullamento della penalizzazione. Quindi ora si deve andare al TAS. L’avvocato della FIGC si è espresso a favore del Catania ma si deve comunque attendere il verdetto del Tribune. Per le tempistiche, si hanno 30 giorni per presentare il ricorso, poi sarà calendarizzata dal Tribunale la discussione del caso e quindi l’emissione di un verdetto. Un verdetto positivo creerebbe un caso nell’ambito delle transazioni internazionali dei giocatori, ora sta a vedere se il TAS veda la buona volontà Catania nel voler chiudere il suo impegno con il Rancing, e soprattutto non ravvisi un danno economico avverso la squadra argentina, o veda nel ritardo, abbastanza consistente, 2 anni, un dolo da parte del sodalizio di via Magenta. A dire il vero lo stesso Rancing sta collaborando con il Catania nel tentativo di evidenziare agli organi della Giustizia sportiva l’esistenza di un accordo tra le parti e che questo è stato fino ad ora regolarmente onorato con il pagamento già di 2 rate. Ma tutto ciò, purtroppo, potrebbe non bastare per convincere i Giudici del TAS a cancellare o ridurre la penalizzazione di 6 punti inflitta al Catania.
Per il Caso Rosina, altra tegola caduta in testa a Lo Monaco, c’è un’altra pendenza di 153 mila euro, oltre a quella già da pagare per un accordo privato tra il Catania e il giocatore alla fine di due estati fa.
Il rilancio, quindi, passa per il risanamento. Bisogna portare il Catania su dei binari di normalità. Questo è quello che dice Lo Monaco, ma il suo lavoro è abbastanza complicato, visto che negli ultimi 4 anni, si è avuta una gestione che definire da masochisti e suicidi è dire poco. Infatti, Lo Monaco fa un elenco di inadempienze legate a mancati pagamenti di cartellini di giocatori pressoché infinito, tra quelli più importanti quelli di Gillet e di Rinaudo. Domanda che ovviamente sorge spontanea, ma qui l’interlocutore è l’oramai indisponibile, e per fortuna, Pablo Cosentino. Che fine hanno fatti i soldi del tesoretto costruito da gestioni sapienti e certosine di Lo Monaco e per ultimo Sergio Gasparin ? Da dove vengono tutti questi debiti e soprattutto, perché pur avendo inizialmente un buon capitale, non si è riusciti a costruire una rosa da mantenere la Serie A? Domande che resteranno senza risposta e fenomeno che con la sola scelleratezza gestionale, per noi rimane difficile da spiegare.
Tornando al presente, Lo Monaco sottolinea l’impossibilità di vincere il girone vittoria del girone, complicata anche da una partenza lanciatissima del Foggia e Lecce. L’obiettivo è angaciare il Play off.
La squadra, come ha dichiarato Lo Monaco “è l’espressione di una buona rosa, ma questo momento negativo certo incide sui giocatori e chi subisce troppo queste situazioni deve ovviamente riposarsi, e soprattutto in attacco mi aspettavo di più, è inammissibile che si giochi 90 minuti nella metà campo avversaria e non si riesca mai a essere pericolosi”.
In seguito su Rigoli ha dichiarato. “Io sono soddisfatto di Rigoli. Non ha allenato tanto, ma ha vinto e ha buoni concetti di gioco. Io cambio allenatore solo se me lo chiede lui, ovviamente lui non me lo dirà mai, ma si capisce quando un allenatore non ce la fa più e vuole andare via. Nel suo complesso la squadra c’ è. Le potenzialità in avanti ci sono, ma devono incidere.”
Infine sul mercato il Direttore asserisce “Questo non è il prodotto finale, vogliamo essere competitivi, quindi anche a breve ci possono essere novità e si lavora per il mercato avanzato. Il reparto avanzato ha deluso e devono fare molto più. Paolucci è stato sempre un combattente e gioca come solo per segnare, senza combattere nè partecipare allo sviluppo del gioco. Drausio si sta inserendo bene. Scoppa come Paolucci sta vivendo un momento di difficoltà.”
Rivoluzioni in vista quindi in casa Catania a partire dal match di domenica contro il Messina. Di certo Lo Monaco si sarà fatto sentire con i suoi, e avrà di certo chiarito alcuni concetti sportivi a lui molto cari, come la dedizione alla squadra e lo spirito di sacrificio. Chi sa se basteranno queste sue parole e questi pochi giorni, che separano i rossazzurri alla partita contro i giallorossi, a smuovere lo spogliatoio al punto giusto da portare il Catania alla vittoria. Domenica pomeriggio la risposta, e se le cose non dovessero andare per il verso giusto, si prevedono rivoluzioni immediate.