All’incontro i docenti hanno evidenziato le difficoltà che si incontrano per fronteggiare il fenomeno, chiedendo la collaborazione delle istituzioni e delle famiglie.
Si è parlato di bullismo omofobico nelle scuole nel corso dell’incontro voluto dall’assessore alla Scuola, Valentina Scialfa e svoltosi nella Sala Giunta di Palazzo degli elefanti.
Un grido d’allarme quello degli insegnanti spesso privi di strumenti per affrontare certe problematiche.
All’incontro, curato da Cecilia Cristaudo, esperta dell’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, che fa parte del Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, erano presenti il sostituto Procuratore della Repubblica di Catania Marisa Scavo, il vicequestore aggiunto Ferdinando Buceti, il capitano Massimo Deiana, comandante della Compagnia dei carabinieri di piazza Dante e il tenente Daniela Bossi, comandante del secondo Nucleo operativo del Gruppo di Catania della Guardia di Finanza.
L’iniziativa, realizzata con il supporto dell’Ufficio Attività Parascolastiche della Direzione Pubblica Istruzione, era rivolta al mondo della scuola perché è il luogo in cui si formano gli individui, la personalità, l’identità sessuale e dove si sperimenta il confronto con i compagni. E i protagonisti sono stati infatti dirigenti e docenti che hanno portato le loro personalissime testimonianze e proposte per contrastare il bullismo omofobico nelle scuole e promuovere la cultura del rispetto per una società dell’inclusione.
All’incontro erano presenti infatti i rappresentanti delle scuole Dante Alighieri, Cesare Battisti, Vitaliano Brancati, Italo Calvino, Caronda, Camillo Cavour, Coppola, Federico De Roberto, Grazia Deledda, Diaz-Manzoni, Fontanarossa, Montessori-Mascagni, Musco, Padre Santo Di Guardo, Quasimodo, Parini, Pestalozzi, San Giorgio, Vittorino Da Feltre.
Dopo i puntuali interventi dei relatori si è svolto un dibattito molto vivace e sentito durante il quale i docenti hanno evidenziato le difficoltà che si incontrano per fronteggiare il fenomeno chiedendo a gran voce la collaborazione non soltanto delle Istituzioni ma anche delle famiglie. Con esse, infatti, i docenti hanno il compito di vigilare sulla formazione degli alunni, tenendo conto delle difficoltà di una società che cambia e utilizzando strumenti al passo con i tempi.