Il presidente della società sportiva oggi nel corso di un interrogatorio ha affermato di aver comprato 5 partite, ma si dice estraneo al calcioscommesse.
Nel corso di un lungo interrogatorio Antonino Pulvirenti “Ha ammesso di avere comprato le cinque partite al centro dell’inchiesta a partire da Varese-Catania”.
Ad affermarlo il procuratore Giovanni Salvi in una dichiarazione alla stampa dopo che il presidente del Catania e l’ad Pablo Cosentino sono stati interrogati oggi in tribunale nell’ambito dell’inchiesta “I treni del gol”.
Pulvirenti, arrestato il 23 giugno scorso avrebbe poi spiegato di aver pagato 100mila euro a partita, ma dai suoi legali arriva la precisazione.
Pulvirenti “ha ammesso di aver avuto dei contatti con altri soggetti al fine di condizionare il risultato di alcuni incontri, e ciò al fine di salvare dalla retrocessione il Catania”, ma “ha tuttavia manifestato la convinzione, anche alla luce della lettura degli atti, che tali contatti non abbiano avuto nessuna reale incidenza sull’esito degli incontri in questione”.
Nella nota del Professore Giovanni Grasso e dall’Avvocato Fabio Lattanzi si legge inoltre “Il signor Antonino Pulvirenti, che qualche giorno addietro si è dimesso da tutte le cariche sociali del Calcio Catania, ha chiarito oggi la sua posizione nel corso di un lungo interrogatorio dinanzi al giudice delle indagini preliminari, dimostrando in particolare la sua assoluta estraneità al fenomeno del calcioscommesse.