“Sono state privatizzate le due strutture più frequentate e da un mese 27 persone sono senza lavoro”, ricordano gli esponenti di Catania Bene Comune.
La questione degli asili nido sembra essersi conclusa ma senza il lieto fine.
Come ricorda Catania Bene Comune “l’amministrazione comunale di Catania ha deciso di esternalizzare la gestione dei due asili comunali con più bambini iscritti. Attraverso i finanziamenti del Piano di Azione e Coesione due strutture saranno sottratte alla gestione pubblica e, di fatto, privatizzate”.
“Le strutture di cui sarà privatizzata la gestione saranno l’Asilo nido comunale “l’arcobaleno” di via Stanislao Cannizzaro e l’Asilo nido comunale “la giostra dei bimbi” di via Calipso. Sono gli asili nido del Comune di Catania con più bambini iscritti, 120, e dove addirittura si formano delle liste d’attesa” aggiungono.
(Qui il documento che indica le strutture che verranno trasformate con i fondi PAC) ( questo link mettilo su Qui http://www.comune.catania.it/servizi/bandi-di-gara/allegati/scheda(207).pdf )
“Il funzionamento delle due strutture muterà radicalmente rispetto a oggi e la gestione sarà affidata a un’azienda, dicono amareggiati gli esponenti di Catania Bene Comune. Cambieranno tutte le operatrici ausiliarie, non presteranno più servizio le educatrici comunali e tutto il personale verrà reclutato tramite una gara d’appalto che scadrà il 4 aprile 2015. Inoltre non potrà più essere garantito il tempo pieno e i due asili oggi aperti dalle ore 7,30 alle 18, rimarranno aperti solo mezza giornata, fino alle 14. Infine non verranno garantiti gli standard qualitativi previsti per gli asili comunali gestiti dal personale interno del Comune, a partire dalla gestione delle mense”.
E aggiungono “La scelta dell’Amministrazione Comunale di utilizzare i fondi PAC per la trasformazione di due asili già aperti e ottimamente funzionanti è grave, illogica e inopportuna. In questo momento esistono 3 strutture asilo nido comunali chiuse ed è inspiegabile come l’Assessorato ai Servizi sociali non abbia deciso di destinare tali risorse per la riapertura di queste strutture, tra l’altro collocate in quartieri disagiati in cui il servizio asilo nido diventa fondamentale per la crescita dei bambini e per favorire l’occupazione. L’Assessore ai servizi sociali, Angelo Villari, durante i tavoli ufficiali alla presenza delle forze sociali e politiche, aveva assicurato che non sarebbero stati toccati gli asili aperti ma evidentemente non ha rispettato gli impegni”.
“La scelta di deportare 120 bambini dal servizio pubblico al servizio privatizzato e finanziato con fondi Pac avrà pesanti ricadute occupazionali e ridimensionerà l’utenza degli asili nido comunali gestiti dal Comune, facendola scendere da 360 a 240 bambini. Appare dunque evidente che anche in vista delle prossime gare d’appalto per il servizio ausiliario vi sarà una contrazione di un terzo del personale necessario e vi sarà un’ulteriore diminuzione delle educatrici comunali impiegate” incalzano.
“In questo contesto, ricordano, sono 27 le lavoratrici degli asili nido che dal 16 febbraio sono senza lavoro e 66 le operatrici ausiliarie che stanno prestando servizio in regime di contratto di solidarietà, avendo rinunciato a un terzo delle ore di lavoro e dunque dello stipendio” dicono ancora dal gruppo.
“L’amministrazione comunale di Catania e l’Assessore Angelo Villari hanno il dovere di fare chiarezza su quale progetto c’è sugli asili nido comunali. È gravissima la scelta di non aprire nuove strutture pur avendo i finanziamenti per farlo, così come è pesante il ritardo con cui si sta agendo al fine di salvare i posti di lavoro”.