Il capogruppo di Area Popolare afferma “L’assessore ha solo confermato l’esistenza di una situazione illegale”. Intanto i giornalisti replicano.
“Se non fosse stupefacente ci sarebbe da ridere” Così Manlio Messina sulla risposta che l’assessore D’Agata ha dato a La Sicilia, sulla vicenda degli addetti stampa al comune di Catania, Lazzaro Danzuso e Iozzia, e dal consigliere sollevata in Consiglio Comunale.
Il capo gruppo di Area Popolare riporta le parole dell’assessore “Sono addetti stampa personali del sindaco” ma questo – sottolinea il consigliere comunale – non ha fatto altro che confermare l’esistenza di una situazione illegale”.
“Il sindaco è il capo dell’amministrazione comunale – continua il capo gruppo – che insieme alla giunta, hanno una struttura organizzata di ufficio stampa e comunicano attraverso di essa. Non esiste la figura dell’addetto stampa personale che comunica le attività relative al sindaco come capo dell’amministrazione, scrive comunicati e note per conto del sindaco nell’esercizio delle sue funzioni, segue e comunica sulle manifestazioni ufficiali organizzate dall’amministrazione”.
“Il sindaco potrebbe usare un addetto stampa personale per la sua attività politica, prosegue Messina, ci mancherebbe, ma non per quella relativa alla sua funzione, tanto più che esiste un ufficio stampa del comune con una alta professionalità mortificata da mesi. L’assessore D’Agata ha confermato che questa amministrazione è fuori dalla legge, con la tracotanza di chi pensa di potersi permettere tutto”.
“L’unica cosa che dovrebbero fare – continua Messina – fossero persone serie, dopo aver ammesso di violare la legge così impunemente, sarebbe dimettersi”.”Secondo la legge 150 del 2000, il portavoce del sindaco è incompatibile con la figura di addetto stampa dell’Asec trade. Per il quale si potrebbe configurare un danno erariale”.
Qui la replica dei giornalisti
Qui la nota di Catania Bene Comune