Il documento è stato presentato oggi dall’esponente del Pd alla giunta Bianco.
Catania, 09/01/2015
SIG. PRESIDENTE CONSIGLIO COMUNALE
LORO SEDI
INTERPELLANZA
Oggetto: La gestione del patrimonio pubblico di un Comune in pre-dissesto.
Premesso che
– Il 12 dicembre 2014 il Comune di Catania in virtù della determina B16/575 del 12.12.2014 ha sottoscritto un contratto con la società Imerservice SRL acquisendo in locazione un immobile di 300 mq. ca. sito in Via Manzoni. Tale immobile sarà destinato in parte a sede degli uffici della Direzione Risorse Umane P.O. Politiche Giovanili e la restante parte dovrebbe essere concessa al CNR in comodato gratuito e sarà destinata a sede del progetto nel settore delle Smart Cities and Communities dal titolo “DICET – LIVINGLAB DI CULTURA E TECNOLOGIA”;
– Il canone di locazione è stato fissato in 6.666,66 euro (seimilaseicentosessantasei/66) al mese, per un importo annuale di 80.000 euro (ottantamila) annui; Complessivamente la società IMERSERVICE SRL riceverà dal Comune per la durata del contratto (sei anni) l’ammontare di 480.000 euro (QUATTROCENTOOTTANTAMILA). Come se non bastasse il Comune si farà carico delle spese di registrazione del contratto pari a 1.200 EURO;
– Le condizioni in cui versa l’immobile sono decisamente fatiscenti. La struttura, cadente e funzionalmente obsoleta, è distribuita su due piani. Al primo piano ci sono tre stanze di cui una per l’accoglienza e le altre che ospitano i pochi dipendenti, con scrivanie piazzate anche nei sottoscala ed un piccolo bagnetto di circa 2 mq con infissi in alluminio anodizzato. Nello stesso piano c’è un’ulteriore stanza che dovrebbe essere data in comodato al CNR, cui è inibito l’accesso perchè inutilizzabile a causa di cedimenti sul soffitto. Dal piano terra si accede anche ad un seminterrato di circa 40 mq in condizioni di assoluto degrado e quindi inutilizzabile, ed un ammezzato di circa 20 mq le cui altezze sono inferiori ai limiti previsti dalla legge per l’abitabilità e quindi inutilizzabile. Al primo piano ci sono cinque piccole stanzette che ospitano i dipendenti. Complessivamente le superfici utili sono di molto inferiori rispetto ai 300 mq riportati in contratto;
– Il sovracitato progetto del CNR, su cui lo scrivente presenterà nelle prossime settimane apposita interpellanza, a cui è destinata una stanza attualmente inutilizzabile, dovrebbe concludersi in data 15.04.2015 mentre il contratto di locazione scadrà in data 31.12.2020;
– Con nota n. 368828 del 13.11.2014 la Dott.ssa Margherita Oliva, titolare dalla P.O. Politiche giovanili, denunciava lo stato in cui versano i suddetti locali, lamentando pareti “scrostate” e che “risentono dell’umidità di risalita del seminterrato”, e “cattivo odore proveniente dalle griglie di aerazione che ammorba l’aria di tutto l’ufficio”;
– E’ sufficiente effettuare semplici indagini per rendersi conto che sul mercato cittadino sono presenti offerte di immobili similari a condizioni economiche e strutturali certamente migliori;
– Il contratto di locazione prevede espressamente che i locali sanno destinati ad ufficio; si osserva a tal proposito che: a) la destinazione d’uso dei locali al primo piano (Categoria C1) non è confacente all’uso a cui sarà adibito l’immobile; b) le altezze del piano ammezzato non rispettano le norme di sicurezza di cui al D.Lgs 81/08, piano che quindi non può essre destinato ad uffici; c) i locali interrati non possono assumere la destinazione d’uso di uffici; d) in base ai parametri dei valori minimi e massimi per le locazioni nella zona in questione esposti dall’Agenzia del Territorio il prezzo appare palesemente non congruo;
Considerato che
– In tante altre grandi città Italiane si sperimentano modelli innovativi di gestione del patrimonio comunale: a Torino si avviano progetti pilota allo scopo di intervenire sull’emergenza abitativa concedendo immobili di proprietà comunale a famiglie in cerca di prima abitazione, in cambio dell’impegno alla ristrutturazione e alla gestione dell’abitato; a Milano, l’Amministrazione Comunale ha deciso di sfruttare una parte del proprio patrimonio allo scopo di riqualificarlo e di dare risposte a un’incipiente emergenza abitativa con i progetti “Albergo sociale diffuso-Housing sottosoglia”, “Ospitalità solidale”, “Case per nuclei monogenitoriali” e “Polmone abitativo”;
– L’immobilismo dell’Amministrazione cittadina in tema di gestione del patrimonio sta conducendo ad un sempre crescente dergado del patrimonio immobiliare comunale ed al suo conseguente depauperamento;
– Immobili comunali vengono sistematicamente abbandonati all’incuria ed alla vandalizzazione che ne rende impossibile l’uso: questa è la sorte degli ex plessi scolastici “Capponi Malerba” a Picanello, “Vitaliano Brancati” a Librino, ”Padre Santo Di Guardo” a San Giovanni Galermo”, “Livio Tempesta” a San Cristoforo”, del vecchio mercato ortofrutticolo a San Giuseppe La Rena, ecc. Ad oggi risultano inutilizzati, ma disponibili le strutture dell’ex Mercato Ittico, del plesso scolastico che ospitava l’Istituto Giovanni XXIII, l’ex cinema Midulla a San Cristoforo, ecc.;
Ritenuto che
– Dare in comodato gratuito una porzione dell’immobile ad un ente che per quel progetto ha ricevuto un importante finanziamento e che teoricamente dovrebbe utilizzare i locali per poco più di tre mesi ed al contempo negare immobili comunali inutilizzati alle tante associazioni impegnate nello svolgimento di attività sociali che il Comune colpevolmente non svolge, o darli in locazione alle stesse associazioni sottraendo loro importanti risorse per il raggiungimento dei meritevoli scopi perseguiti, sia un gravissimo errore compiuto dal Comune;
– Qualsiasi operatore o semplice proprietario di immobile conosce perfettamente la crisi del settore immobiliare cittadino, la difficoltà nel locare gli immobili e l’attuale sistema dei prezzi del mercato;
– Un simile uso del denaro pubblico non sembra confacente alla tutela del pubblico interesse ed alla luce delle considerazioni sovra esposte ritengo doveroso che la documentazione venga trasmessa alla Procura Regionale della Corte dei Conti;
Per le motivazioni sovra esposte, lo scrivente Consigliere
INTERPELLA
L’Amministrazione comunale chiedendo:
– Se la stessa ritiene congruo il canone di locazione concordato e se siano state effettuate idonee ricerche di mercato per giungere all’individuazione dell’immobile in questione;
– Quali siano le ragioni di opportunità politica, le convenienze o le altre positive esternalità sottese alla stipula di tale contratto di locazione;
– Quali siano le azioni che la stessa intende porre per rendere efficiente la attualmente carente gestione del patrimonio immobiliare comunale.
Si richiede risposta scritta e urgente.
Il Consigliere
Niccolò Notarbartolo_______________________________