Si tratta di 30 apparecchi disposti nelle principali vie d’accesso alla città, nell’ambito di un progetto di ricerca dell’Università.
di Elisa Catanzaro
Il loro apparire ha destato dubbi e preoccupazioni facendo temere a qualche cittadino che si trattasse di nuove strumentazioni per elevare contravvenzioni a chi viola il codice della strada.
Si tratta invece di trenta sensori di rilevamento del traffico urbano che trasmettono in modo continuo i dati a un centro di elaborazione, allocato presso il Laboratorio di mobilità sostenibile di Ingegneria della Cittadella Universitaria catanese.
Le apparecchiature, che sono state disposte nelle principali vie di accesso alla città, sono dotazioni sperimentali dell’Università di Catania e sono state acquisite nell’ambito del progetto di ricerca RESET = Rete di laboratori per la Sicurezza, sostenibilità ed Efficienza dei Trasporti della regione siciliana, cofinanziato dalla Unione Europea e portato avanti insieme ad altri tre Atenei siciliani, spiega Matteo Ignaccolo, responsabile del Progetto.
“Avremmo voluto darne notizia quando il sistema fosse stato perfettamente calibrato e funzionante, aggiunge Giuseppe Inturri, docente di Trasporti e componente del team che ha avviato il progeto, tuttavia visto l’allarme che ha suscitato in alcuni cittadini, è bene spiegare di cosa si tratta”.
Il progetto, avviato in via sperimentale, prevede dunque, dopo l’allocazione dei sensori, dietro autorizzazione degli Enti proprietari delle strade, Comune, Provincia ed ANAS, il monitoraggio permanente del traffico veicolare nelle sue diverse modalità, e tramite l’elaborazione dei dati attraverso la centrale hardware, permette di ottenere informazioni continuativamente aggiornate sulle condizioni della mobilità nella rete stradale.
Quindi nessuna funzione di videosorveglianza né di autovelox, conclude Ignaccolo, ma strumentazione che “si auspica possa in futuro, d’accordo con l’Amministrazione comunale, essere utile ad una gestione adeguata ai tempi della mobilità catanese, propria di una moderna smart city”.