Lo Snalv Confsal interviene a favore dei precari dell’Ente da mesi in attesa dell’assunzione.
Dopo mesi di occupazioni e proteste in 23 su 28 erano riusciti ad ottenere un contratto fino al 4 novembre.
Ma ancora una volta, non è arrivato alcun rinnovo e per le maestranze del Teatro Massimo è ricominciata l’attesa.
Come spiega a Catania Pubblica una delle lavoratrici : “Dopo mesi di proteste, siamo stanchi non ci sono più scuse. È difficile stare con le mani in mano sapendo che l’attività del Teatro continua e con grandi disservizi. Aspettiamo che qualcuno prenda una decisione definitiva e che non sia il solito contratto – contentino che ci fa tornare a lavorare solo per pochi giorni”.
Dopo l’approvazione del bilancio del Teatro Massimo Bellini, Antonio Santonocito, segretario regionale Snalv, Confsal – Sindacato Nazionale Autonomo Lavoratori e Vertenze, chiede al Consiglio d’Amministrazione di mantenere le promesse fatte ai 28 lavoratori precari dell’Ente.
“I lavoratori del teatro cittadino – dichiara Santocito – sono infatti necessari per lo svolgimento degli spettacoli, ne sono consapevoli anche i vari componenti il CdA e il sovraintendente eppure da un anno lamentano la mancanza di un contratto a tempo indeterminato che, secondo le leggi vigenti, gli spetterebbe di diritto dopo molti anni di precariato. Non solo, nel corso del 2014 hanno avuto assunzioni saltuarie e solo dopo le proteste dei lavoratori.”
In attesa dello sblocco definitivo della situazione da parte della Regione, il segretario regionale Snalv, chiede al Cda di stipulare almeno dei contratti a tempo determinato con questi lavoratori.
“Si devono dare risposte immediate – conclude Santonocito – ci auguriamo quindi che il nuovo assessore alla Regione faccia presto qualcosa di concreto, e per questo invitiamo chi di competenza a fare pressione insieme allo Snalv, – continua – e intanto il Cda assuma le maestranze per poi limitarsi a comunicare il provvedimento alla Regione”.