Ieri a Roma, nella sede del Ministero dello Sviluppo economico, si è tenuto un incontro sulla vertenza Micron e su tutto il versante della microelettronica nazionale.
Nella prima fase del meeting con le segreterie nazionali, il tavolo generale di settore ha fissato una nuova data di approfondimento per il prossimo 7 marzo, in presenza di delegazioni più ampie e Rsu.
Nella seconda fase dell’incontro ministeriale, dedicata più specificatamente al caso Micron, a cui hanno partecipato anche i deputati nazionali e la Regione Sicilia, l’azienda ha dimostrato ancora una volta rigidità e poca disponibilità alle proposte esterne, secondo quanto dichiarato dai rappresentanti sindacali presenti. Nonostante ciò, è già stato fissato un prosieguo a carattere nazionale dell’incontro il 21 febbraio a Roma.
A poco e niente, sono valse le sollecitazioni istituzionali, politiche e sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, e di Fiom, Fim, Uilm e Uglm di Catania che sono partite a livello locale e nazionale, non solo per evitare i licenziamenti, ma anche per trovare nuove soluzioni di recupero, vista la qualità tecnica dei lavoratori e le potenzialità stesse del settore. L’azienda non recede di un solo passo e le procedure di mobilità che riguarderanno 420 lavoratori in Italia, 128 dei quali a Catania, proseguiranno nell’iter di discussione di sede aziendale il 7 e il 12 febbraio prossimi.
Per l’incontro del 21 febbraio sono già in programma un corteo e un presidio davanti la sede ministeriale e dalle città sedi di Micron partiranno pullman con sindacalisti e lavoratori.
Inoltre i sindacati organizzeranno il 6 febbraio uno sciopero nazionale di otto ore e una serie di manifestazioni provinciali sparse per l’Italia con modalità ancora in via di definizione.
A Catania, per sabato 1 febbraio alle 10:30, nel salone della Cgil “Russo” di via Crociferi, tutte le sigle sindacali incontreranno la stampa per fare il punto sulla vertenza.