Ieri, domenica 9 febbraio, presso la sede della Cisl di Catania, è stata avviata la fase costituente del Forum provinciale del Terzo Settore a cui, per il momento, hanno aderito le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, le associazioni Acli, Confcooperative, Città solidale, Anolf, Fratres, Auser, Anteas e Ada, ma si attendono altre adesioni. Portavoce del gruppo è stato nominato Fulvio Garigliano, presidente provinciale dell’Anteas ed il prossimo incontro è stato programmato per domani, martedì 11 febbraio.
Il cosiddetto “Terzo settore” rappresenta la parte numericamente più consistente del non profit del Paese. È composto da numerose organizzazioni private del volontariato, dell’associazionismo, dal mondo sindacale e della cooperazione sociale e internazionale profondamente radicate nella società e attive da diversi anni nella vita del Paese. Si tratta di realtà diverse per storie, culture e modelli organizzativi, ma unite dalla condivisione di forti valori comuni: la dignità e promozione della persona, l’uguaglianza dei diritti come base del patto di cittadinanza; la dimensione comunitaria e partecipativa come orizzonte di una possibile convivenza che promuove pace e legalità.
Queste organizzazioni operano in ambiti diversi, spiegano gli esponenti del Forum, ma sono accomunate dalla vocazione a misurarsi, nei territori e nelle comunità locali, coi problemi concreti, a promuovere l’azione collettiva delle persone in nome dell’interesse generale e del bene comune. Si caratterizzano per l’impegno nella direzione di una società solidale, laica e pluralista, in cui culture e religioni diverse sappiano incontrarsi e dialogare. Credono in un autentico sviluppo umano, in cui l’obiettivo della crescita economica vada di pari passo con quello della tutela dei diritti e dei beni comuni, della qualità della vita, dell’ambiente e delle relazioni sociali.
“Viviamo in una società frammentata – ha dichiarato Fulvio Garigliano – incapace di anteporre l’idea del bene comune agli interessi particolari e di fare sistema fra le sue componenti. Nuove povertà, precarietà delle condizioni di lavoro e di vita colpiscono strati sociali sempre più estesi alimentando un diffuso sentimento di insicurezza e di sfiducia”.
“Per questo motivo – ha continuato il nuovo portavoce del Forum provinciale – il Terzo Settore vuole esprimere una soggettività politica e rivendica la propria autonomia come parte sociale integrata nel “sistema Paese”. Oggi, di fronte alla crisi e alle difficoltà crescenti del rapporto fra cittadini e istituzioni, occorre investire di più nell’iniziativa autonoma dei soggetti sociali e nella loro capacità di progettazione unitaria, dare voce e visibilità a una società civile partecipe e impegnata, che rivendica un ruolo politico e intende concorrere con pari dignità alle decisioni pubbliche”.