Musumeci auguri – Catania Pubblica web-tv https://www.cataniapubblica.tv Informazioni, notizie e Tg Catania. Testata giornalistica indipendente Wed, 29 Apr 2020 12:07:55 +0000 en-US hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.7.3 Musumeci: “Lavorare e tacere. I partiti facciano un passo indietro“ https://www.cataniapubblica.tv/musumeci-lavorare-e-tacere-partiti-facciano-un-passo-indietro/ https://www.cataniapubblica.tv/musumeci-lavorare-e-tacere-partiti-facciano-un-passo-indietro/#respond Wed, 27 Dec 2017 15:57:36 +0000 http://cataniapubblica.tv/?p=52212 Il presidente della Regione all'incontro di auguri coi giornalisti ha fatto il punto sul lavoro svolto e su ciò che è in agenda”.

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Auguri Musumeci | Il presidente della Regione all’incontro di auguri coi giornalisti ha fatto il punto sul lavoro svolto e su ciò che è in agenda”.

“Da Presidente della Provincia ho avuto il piacere di introdurre questa buona prassi, quella di incontrare gli operatori dell’informazione già nel ’94, e la ritengo occasione per rinsaldare i legami di una comunità. Sono pubblicista da 40 anni e ritengo fondamentale il ruolo della stampa”.

Ha esordito così Nello Musumeci durante l’incontro organizzato dall’Assostampa nei locali dell’Ars, a Palazzo Minoriti, per scambiare gli auguri di buon 2018.
La delegazione del sindacato unitario dei giornalisti, era rappresentata dal segretario regionale, Alberto Cicero, dal segretario provinciale di Catania, Daniele Lo Porto, dal consigliere nazionale della FNSI, Luigi Ronsisvalle.

Con il consueto umorismo Musumeci ha poi scherzato sul fatto che la cerimonia fosse soltanto per scambiarsi gli auguri e non per conoscere anticipazioni e commenti sulla sua attività di Presidente della Regione e ha quindi illustrato quello che sta facendo e quello che farà.

Lavorare e tacere

“È un fine anno denso di aspettative – ha detto -. Credo che abbiamo colto il significato di questo primo mese di governo. Come avete notato teniamo un profilo basso, niente interviste settimanali, niente grandi propositi per non alimentare attese che potrebbero tradursi in cocenti delusioni. Avvertiamo il clima di grande attesa e per le incompiute e per la inconsistenza di buona parte del passato governativo della precedente coalizione. Sento il clima attorno a noi e avverto il profondo senso di responsabilità di non parlare tanto per il piacere di parlare o conquistare un titolo o una fotografia. Sono convinto che ci sarà tempo per poterlo fare. Profilo basso dico ai miei collaboratori di giunta e agli assessori, lavorare e tacere. Dobbiamo dimostrare di essere discontinui col passato. Ci vuole un alto profilo istituzionale”.

Qui uno stralcio del suo discorso

E sull’elezione di Gianfranco Micciché a Presidente dell’Ars e sulle sue successive esternazioni ha subito tenuto a precisare:

“Il presidente della Regione non ha partecipato alle trattative per gli equilibri d’aula legati all’elezione dell’Ufficio di Presidenza mentre in passato il presidente della Regione era anche il capo della coalizione dei partiti. No, io per primo dico che i partiti devono fare un passo indietro, devono tornare alla loro funzione che è essenziale in democrazia: quella di essere cerniera tra la piazza e il Palazzo, di creare la sintesi, di formare e selezionare classe dirigente. L’invadente presenza dei partiti nelle istituzioni ha caratterizzato gli ultimi trent’anni della storia della Regione siciliana e non soltanto. Noi siamo convinti che le istituzioni debbano essere libere dalla pressante presenza dei partiti che per loro natura improntano la loro azione a egoismo, perché ognuno tende a ricavare il massimo dalle istituzioni che invece devono assecondare i desideri collettivi della gente.
Lo dico io che ho contribuito a creare una forza politica che ha una sua dignità, ha messo su quasi 130mila voti ed è in crescita”.

E ha continuato:
“All’Ars c’è un’aria di mobilitazione, non mancano i mal di pancia, però io non mi sto occupando delle vicende dell’assemblea che ho affidato a capigruppo e ai segretari regionali dei partiti. Non entro nelle polemiche, il presidente della Regione si sforza di apparire ed essere il presidente di tutti quindi per assolvere a questo ruolo ho necessità di tenermi lontano dalle polemiche dei partiti”.

Discontinuità col passato e problema culturale

Musumeci ha poi sottolineato la necessità di agire in modo discontinuo rispetto alle precedenti esperienze: “Noi dobbiamo fare la differenza rispetto al passato, la strada sarà in salita, perché si tratta di un problema innanzitutto culturale: qui bisogna rimuovere incrostazioni che si sono consolidate in decenni. Alla Regione abbiamo circa 14mila dipendenti, non tutti sono motivati e capiscono che devono andare a lavorare e non a oziare. Sarà difficile in cinque ann rimuovere questo stato d’animo, questa prassi deplorevole ma devo fare i conti anche con loro, certo ci sono anche quelli volenterosi, preparati, assai pochi, in realtà, perché la fascia più competente è andata in pensione. Vi faccio un esempio i commessi che non indossano la divisa per cui non sai se stai parlando con un funzionario, un dirigente o un commesso. Quindi dobbiamo recuperare. Abbiamo deciso di far ruotare i dirigenti, abbiamo cominciato col segretario generale Monterosso che è stata sostituita, formalizzeremo presto l’atto, sto compiendo una ricognizione interna per capire se sono presenti nell’organico figure che possano ricoprire questo ruolo, e poi continueremo con altri dirigenti, almeno un 50% ruoterà. Poi andremo nelle periferie, nelle articolazioni della Regione, le motorizzazioni, il genio civile, gli ispettorati provinciali per l’Agricoltura, le Asp, gli ospedali e tutto ciò senza farci preannunciare. Capiremo quali sono le condizioni, se la gente attende, se c’è il sapone, la carta igienica. Sono piccole cose che fanno capire che il presidente pensa innanzitutto a dignità, decoro e efficenza della Regione in tutte le sue manifestazioni territoriali”. “La Regione deve recuperare credibilità l’ultimo dato è allarmante solo il 12% dei siciliani ha fiducia nella Regione. Dobbiamo portare questo dato al 30,40%, credo che dopo cinque anni ci riusciremo. Due anni basteranno per rimuovere le macerie al terzo anno cominceremo l’opera di ricostruzione.”

Quindi si è soffermato su quelle che ha definito “le grandi cose“.

“Abbiamo già incontrato il presidente dell’Anas, il ministro delle Infrastrutture, dell’Ambiente, abbiamo avviato un rapporto improntato al rispetto e alla collaborazione.
Abbiamo portato a casa qualche risultato, il bilancio consolidato, ad esempio, doveva essere approvato dal precedente governo entro il 30 settembre, non lo è stato, abbiamo ottenuto una proroga di tre mesi se no non avremmo potuto fare nemmeno un contratto coi professionisti esterni assenti nella pianta organica; abbiamo rivisto alcuni accordi che erano penalizzanti per la Regione che ci consentono un risparmio di circa trecento milioni di euro l’anno.
Siamo infatti riusciti a svincolare i fondi per i liberi consorzi, le quote dei mutui, insomma una serie di segnali che danno netta la sensazione dell’attenzione che Roma riserva al governo regionale. Abbiamo già predisposto il bilancio di previsione e dal 1º gennaio lavoreremo al bilancio definitivo”.

Il presidente ha quindi parlato sull'”Emergenza rifiuti che mi assorbe il 60% del tempo quotidiano” e sul turismo e la necessità di mantenere i beni culturali aperti:

“L’80% dei monumenti sottoposti al controllo della Regione in questi giorni è aperto. Ci vorrà ancora del tempo, bisogna arrivare alla contrattazione, convincere i sindacati, trovare le risorse per gli straordinari, capire il personale come è distribuito.

Opere pubbliche

“Attiveremo fra qualche settimana un tavolo formato da tecnici e da giuristi per verificare quante delle opere pubbliche incomplete possono essere riattivate. 140 opere pubbliche sono incomplete in Sicilia. Se ne venisse riattivata almeno la metà rimetteremmo in circolo due miliardi di euro. Mi devono dire in sei mesi quante di quelle opere possono essere recuperate.”

Rapporti col governo centrale 
Tutto il resto sarà frutto di un confronto serrato col governo centrale, unico problema che il governo uscente non avrà interesse a impegnarsi più di tanto, quello entrante avrà bisogno di un mese almeno per diventare operativo, quindi il timore nostro è che fino a maggio non avremo un’attento interlocutore nel governo centrale, ma continueremo senza pause. Ho già parlato col presidente Tajani, andrò a Bruxelles entro il mese per discutere dei fondi europei che sono le uniche risorse consentite, nel frattempo diamo un minimo di speranza lla nostra gente.
Consapevolezza di avere un grosso peso sulle spalle, e se la gente non è serena, il presidente deve sentirlo e intervenire per fare in modo che anche una piccola parte gente che soffre possa riavere il sorriso sulle labbra.
La nostra Terra deve trovare la forza di rialzarsi, meno scandali meno cicaleccio e più sostanza. E dipende da tutti, la funzione che ha la stampa è fondamentale, potete contribuire tantissimo nel fare di questa terra una meravigliosa terra, la gente deve ritrovare l’orgoglio di sentirsi siciliani”.

L’Ufficio stampa e la crisi dei giornalisti

“Noi non abbiamo ufficio stampa, ho presentato un disegno di legge che è stato impugnato per alcune contestazioni che pensiamo di poter rimuovere per evitare un contenzioso, in modo che il disegno di legge diventerà operativo e potremo presto bandire il concorso, ma non avremo così risolto il problema. credo che servano nuove forme di organizzazione, sappiate che su questi temi trovate in me grande disponibilità e attenzione.”

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