Guardia di finanza – Catania Pubblica web-tv https://www.cataniapubblica.tv Informazioni, notizie e Tg Catania. Testata giornalistica indipendente Wed, 29 Apr 2020 12:07:55 +0000 en-US hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.7.3 Legalità: premiati due studenti etnei al concorso nazionale della Gdf https://www.cataniapubblica.tv/legalita-premiati-due-studenti-etnei-al-concorso-nazionale-della-gdf/ https://www.cataniapubblica.tv/legalita-premiati-due-studenti-etnei-al-concorso-nazionale-della-gdf/#respond Wed, 17 Jul 2019 08:49:45 +0000 http://cataniapubblica.tv/?p=61212 L’iniziativa nasce da un Protocollo d’intesa tra il Comando Generale della Guardia di Finanza ed il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

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L’iniziativa nasce da un Protocollo d’intesa tra il Comando Generale della Guardia di Finanza ed il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Nel pomeriggio di ieri, 16 luglio, presso la Caserma “Angelo Majorana” sede del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, si è svolta la premiazione di 2 studenti etnei vincitori della 7ª edizione del concorso nazionale “Insieme per la legalità” promosso dal Comando Generale del Corpo.

Il concorso rientra nel progetto denominato “Educazione alla legalità economica” nato da un Protocollo d’intesa tra il Comando Generale della Guardia di Finanza ed il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che anche per l’anno scolastico 2018/2019, ha visto l’organizzazione di incontri presso gli istituti scolastici tra Ufficiali della Guardia di Finanza e gli studenti delle scuole primarie e secondarie finalizzati a descrivere l’attività svolta dal Corpo a contrasto dell’evasione fiscale, della criminalità organizzata, dello sperpero delle risorse pubbliche, della contraffazione e delle violazioni dei diritti d’autore, con la finalità di creare un momento di riflessione e dibattito sul concetto generale di legalità e, più in particolare, su quello di “sicurezza economica e finanziaria”.

Alla cerimonia, presieduta dal Comandante Provinciale, Col. t.ST Raffaele d’Angelo, hanno partecipato rappresentanti dell’Ufficio Scolastico Regionale di Catania e delle scuole degli studenti vincitori (la Scuola Primaria – Direzione didattica 2° circolo con sede a Biancavilla e la Scuola Secondaria di 1° Grado “L. Castiglione” di Bronte) nonché i genitori dei premiandi e una rappresentanza delle Fiamme Gialle etnee.

Nella categoria “lavori individuali”, per i disegni da loro realizzati sull’importanza della legalità, sono risultati vincitori Ludovica Mancari, alunna della scuola di Biancavilla, che è stata premiata con un “Mappamondo mutimediale” e Luigi Zuccarà, alunno della scuola di Bronte, che è stato premiato con un coupon valido per un corso di vela presso la Scuola Nautica della Guardia di Finanza di Gaeta (LT).

Le Fiamme Gialle etnee, nel corso delle sette edizioni del progetto, con la collaborazione dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Catania, hanno tenuto oltre 110 incontri presso i diversi istituti della provincia coinvolgendo più di 12.000 studenti frequentatori delle classi primarie e secondarie.

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Operazione Calepino: il sistema corruttivo sanitario. LE INTERCETTAZIONI https://www.cataniapubblica.tv/operazione-calepino-il-sistema-corruttivo-sanitario-le-intercettazioni/ https://www.cataniapubblica.tv/operazione-calepino-il-sistema-corruttivo-sanitario-le-intercettazioni/#respond Mon, 25 Feb 2019 11:14:39 +0000 http://cataniapubblica.tv/?p=59970 Una delle più consistenti gare d’appalto bandite in ambito sanitario a livello nazionale. Coinvolti anche un’agenzia di viaggi e una Onlus.

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Una delle più consistenti gare d’appalto bandite in ambito sanitario a livello nazionale. Coinvolti anche un’agenzia di viaggi e una Onlus.

Un rodato percorso corruttivo che avrebbe escluso dalla competizione pubblica società in grado di offrire prodotti con le stesse caratteristiche tecniche a prezzi anche inferiori, con conseguente danno economico per la spesa sanitaria regionale: l’acquisto dei materiali appaltati sarebbe stato finanziato con i fondi di bilancio delle aziende sanitarie, ospedaliere e universitarie che compongono il bacino della Sicilia orientale.

Grazie all’attività investigativa, condotta dal Nucleo di Polizia Economico- Finanziaria di Catania (Gruppo Tutela Finanza Pubblica) e coordinata dalla Procura di Catania, è stata fatta luce su una delle più consistenti gare d’appalto bandite in ambito sanitario a livello nazionale.

L’investigazione convenzionalmente nota come “CALEPINO” (file/manoscritto sul quale erano annotate le spese personali del medico corrotto finanziate dalle aziende private coinvolte), ha disvelato l’esistenza di un rodato circuito corruttivo nell’espletamento di una gara di primaria rilevanza nel settore della sanità pubblica, alimentato da dirigenti medici e rappresentanti/agenti commerciali di note società farmaceutiche.

Principale oggetto dell’indagine è stata la gara n. 7099821 del 17 luglio 2018 bandita dal Policlinico Universitario Vittorio Emanuele di Catania avente quale oggetto “l’approvvigionamento triennale, con opzione di rinnovo semestrale, di dispositivi medici per urologia occorrenti alle aziende sanitarie, ospedaliere e universitarie del Bacino della Sicilia Orientale, suddivisa in 209 lotti per complessivi € 55.430.178,00”.

L’azienda ospedaliera etnea era stata individuata quale capofila per l’espletamento di una procedura per assicurare l’acquisto di dispositivi da assegnare alle unità operative urologiche presenti in diversi nosocomi di Messina, Siracusa, Ragusa, Enna e Catania.

L’approfondimento di esposti formulati da rappresentanti commerciali di società che si ritenevano ingiustamente escluse dalla procedura ad evidenza pubblica, insieme all’esecuzione di intercettazioni telefoniche, ambientali, accertamenti bancari e analisi di documenti pubblici acquisiti da banche dati, hanno portato alla luce un meccanismo corruttivo allarmante per la sistematicità e la diffusione delle condotte illecite tracciate; azioni quest’ultime, secondo gli inquirenti, animate dal perseguimento esclusivo di utilità personali in totale dispregio degli essenziali e rilevanti interessi pubblici in gioco.

Destinatari della misura degli arresti domiciliari, sono:
– Giuseppe MORGIA (cl.1959), direttore dell’Unità Operativa Complessa di Urologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Policlinico- Vittorio Emanuele” di Catania;
– Massimiliano TIRRI (cl.1968), agente e responsabile commerciale della “C.BUA S.R.L.”, esercente l’attività di commercio all’ingrosso di prodotti medicali ed ortopedici, con sede legale a Bagheria (PA), rivenditore esclusivo in Sicilia, tra gli altri, dei prodotti della “KARL STORZ ENDOSCOPIA ITALIA S.R.L.” e della “ERBE ITALIA S.R.L.”.

Inoltre, i seguenti soggetti sono destinatari della sospensione dell’esercizio del pubblico servizio di medico ospedaliero e dell’attività di agenti di commercio per 12 mesi:
– Tommaso Massimo CASTELLI (cl. 1979), dirigente medico dell’equipe di MORGIA;
– Antonino DI MARCO (cl.1962), rappresentante di prodotti sanitari operante nella provincia di Catania anche su commessa della “C.BUA S.R.L.”;
– Maurizio Francesco LA GATTOLA (cl.1961), agente di prodotti sanitari e medicali, addetto alla vendita di prodotti della “BOSTON SCIENTIFIC S.P.A.” (avente sede a Milano ed esercente il commercio all’ingrosso di articoli medicali);
– Domenico TRAMONTANA (cl. 1963), agente di prodotti farmaceutici e di erboristeria, district manager della “OMEGA PHARMA S.R.L.”, avente sede legale a Cantù (CO), esercente l’attività di commercio all’ingrosso di articoli medicali.

Sei persone sono dunque indagate per indagate per turbata libertà degli incanti, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, istigazione alla corruzione, concussione e riciclaggio.

Destinatari della misura degli arresti domiciliari, sono:
– Giuseppe MORGIA (cl.1959), direttore dell’Unità Operativa Complessa di Urologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Policlinico- Vittorio Emanuele” di Catania;
– Massimiliano TIRRI (cl.1968), agente e responsabile commerciale della “C.BUA S.R.L.”, esercente l’attività di commercio all’ingrosso di prodotti medicali ed ortopedici, con sede legale a Bagheria (PA), rivenditore esclusivo in Sicilia, tra gli altri, dei prodotti della “KARL STORZ ENDOSCOPIA ITALIA S.R.L.” e della “ERBE ITALIA S.R.L.”.

Inoltre, i seguenti soggetti sono destinatari della sospensione dell’esercizio del pubblico servizio di medico ospedaliero e dell’attività di agenti di commercio per 12 mesi:
– Tommaso Massimo CASTELLI (cl. 1979), dirigente medico dell’equipe di MORGIA;
– Antonino DI MARCO (cl.1962), rappresentante di prodotti sanitari operante nella provincia di Catania anche su commessa della “C.BUA S.R.L.”;
– Maurizio Francesco LA GATTOLA (cl.1961), agente di prodotti sanitari e medicali, addetto alla vendita di prodotti della “BOSTON SCIENTIFIC S.P.A.” (avente sede a Milano ed esercente il commercio all’ingrosso di articoli medicali);
– Domenico TRAMONTANA (cl. 1963), agente di prodotti farmaceutici e di erboristeria, district manager della “OMEGA PHARMA S.R.L.”, avente sede legale a Cantù (CO), esercente l’attività di commercio all’ingrosso di articoli medicali.

Le meticolose e celeri investigazioni condotte dalla Guardia di Finanza di Catania, avviate nel settembre dell’anno scorso, hanno evidenziato che MORGIA, pur non avendo alcun incarico formale, gestiva di fatto la gara in questione, determinando le decisioni della commissione tecnica chiamata a formulare il suo parere su capitolati già preventivamente confezionati “su misura” affinché l’assegnazione dei lotti più significativi avvenisse a favore delle società commerciali disposte ad assecondare le richieste di utilità avanzate dallo stesso MORGIA.

L’appalto, dunque, già nella delicata fase iniziale della predisposizione del disciplinare di gara e del capitolato tecnico sarebbe stato viziato da MORGIA che ricevuti, da un lato, i fabbisogni delle altre Aziende Sanitarie, Ospedaliere ed Universitarie del Bacino della Sicilia Orientale e, dall’altro, le caratteristiche tecniche dei prodotti forniti dalle imprese private da avvantaggiare, si sarebbe occupato personalmente della redazione dei documenti di gara e della composizione dei lotti, influendo in maniera decisiva nella scelta dei dispositivi medici da acquistare così impedendo che l’appalto potesse, nei fatti, svolgersi liberamente e vanificando, già a monte, ogni possibile concorrenza tra le imprese aspiranti.

L’opera illecita si sarebbe concretizzata nel creare per i lotti d’interesse dei veri e propri “filtri all’entrata” consistenti nell’inserire accanto a un prodotto principale da acquistare la fornitura anche di materiali non strettamente collegati al macchinario principale e commercializzati in Sicilia dalla sola azienda palermitana “C. BUA S.R.L.”.

In più frangenti, MORGIA si sarebbe vantato con i suoi interlocutori (sia colleghi medici anche partecipanti alla commissione di gara che agenti delle società che commercializzano i prodotti da appaltare) di poter controllare la gara senza che fosse stata necessaria una sua nomina tra coloro che sarebbero stati chiamati ad apprezzare la conformità tecnica dei dispositivi da appaltare.

Il direttore dell’Unità Operativa di Urologia del Policlinico “Vittorio Emanuele” di Catania poteva altresì avvalersi della presenza in commissione di un dirigente medico della sua stessa equipe, Tommaso Massimo CASTELLI (cl. 1979), raggiunto dalla misura interdittiva della sospensione.

Da un preliminare esame documentale, gli specialisti della Sezione Tutela Spesa Pubblica del Nucleo PEF di Catania hanno appurato che in 9 lotti di gara (del valore complessivo di circa 8 milioni di euro) la “C.BUA S.R.L.” aveva presentato un’offerta senza concorrenti; la stessa società, in ulteriori 14 lotti (per un importo complessivo inferiore ai 3 milioni di euro), formulava un’offerta in concorrenza con altre aziende.

Nella fase successiva al bando di gara, durante la predisposizione del capitolato tecnico, MORGIA avrebbe “mercanteggiato” spavaldamente la sua funzione asservendo la sua discrezionalità scientifica a favore delle società private disponibili ad erogare al medico contributi e finanziamenti a qualsiasi tipologia di eventi, professionali e non.

Nel dettaglio MORGIA avrebbe rivelato a TIRRI e a Antonino DI MARCO (cl.1962), rappresentante di prodotti sanitari operante nella provincia di Catania anche su commessa della “C.BUA S.R.L.”, notizie circa le rimostranze avanzate dalle aziende concorrenti per concordare con i predetti gli “aggiustamenti” del capitolato tecnico e la composizione dei lotti di gara utili anche a “sterilizzare” eventuali ricorsi amministrativi delle società soccombenti.

TIRRI e DI MARCO sarebbero ricorsi a stratagemmi anche eclatanti pur di non perdere i lotti d’interesse: a fronte dell’osservazione che in gara erano stati inseriti anche strumentari medici forniti dalla “C.BUA S.R.L.” (ossia prodotti utilizzabili più volte) nonostante il bando prevedesse solo dispositivi monouso, avrebbero concordato di alterare il codice di classificazione del prodotto cosicché lo stesso richiamasse fittiziamente solo i beni che potevano entrare in gara.

I due agenti della “C.BUA S.R.L.” non avrebbero quindi esitato a colludere con MORGIA con il quale avrebbero concordato il pagamento dell’iscrizione per un convegno medico che si sarebbe tenuto a Barcellona (Spagna) nonché dei relativi voli e soggiorno in hotel di lusso a favore anche di un collaboratore di MORGIA.

Altra impresa avvantaggiata dall’opera criminale di MORGIA sarebbe la “BOSTON SCIENTIFIC S.P.A.” che ha partecipato alla gara di Bacino con una propria offerta in 25 lotti, attraverso l’intermediazione di Maurizio Francesco LA GATTOLA (cl.1961), agente di materiale sanitario e medicale, addetto alla vendita di prodotti della BOSTON.

In spregio a qualsiasi codice etico oltreché normativo, MORGIA e LA GATTOLA avrebbero tenuto frequenti incontri presso l’azienda ospedaliera dove, a fronte della manifestata disponibilità di MORGIA al “confezionamento” dei lotti, LA GATTOLA si sarebbe impegnato a sostenere finanziariamente la partecipazione del dirigente medico al più importante convegno mondiale di urologia che si sarebbe tenuto a BOSTON quest’anno. In più, i due avrebbero pianificato, secondo modalità di gara da stabilire successivamente, l’acquisizione da parte del Policlinico etneo Vittorio Emanuele, ove MORGIA prestava il suo servizio, di alcuni strumentari della “BOSTON SCIENTIFIC” a fronte dei quali LA GATTOLA avrebbe assicurato al primario la fornitura gratuita di un videocistoscopio portatile (tubo flessibile per endoscopia).

Ulteriore grave episodio corruttivo ricostruito dagli specialisti del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria è quello che vede quale controparte di MORGIA, Domenico TRAMONTANA (cl. 1963), district manager della “OMEGA PHARMA S.R.L.”, avente sede legale a Cantù (CO). La società è iscritta nel registro degli indagati (per responsabilità amministrativa degli enti ai sensi del D.Lgs. n.231/2001) unitamente alla “C. BUA S.R.L.” in quanto beneficiarie degli accordi corruttivi stretti da loro dipendenti.

Nello specifico, a fronte dell’incremento da parte del MORGIA della prescrizione ai propri pazienti di 4 integratori prodotti dalla “OMEGA PHARMA S.R.L.”, TRAMONTANA, avrebbe effettuato bonifici per 10 mila euro, promettendo ulteriori 12 mila euro, a favore di un’agenzia di viaggi di Catania la quale avrebbe messo a disposizione di MORGIA i fondi in questione per l’effettuazione di viaggi del medico e dei suoi familiari.

L’intermediazione dell’agenzia di viaggi – i cui amministratori sono indagati per riciclaggio – risultava fondamentale per dare una parvenza di legittimità alla corresponsione di somme formalmente destinate a viaggi per corsi di formazione professionale. In realtà, attraverso una contabilità parallela a quella ufficiale, gli amministratori dell’agenzia di viaggi avrebbero tenuto memoria degli accrediti giunti a favore di MORGIA, il quale poi poteva utilizzarli secondo le proprie private necessità. A chiudere il cerchio corruttivo vi sarebbe stata la puntuale emissione di fatture da parte dell’agenzia di viaggi a favore della “OMEGA PHARMA S.R.L.” che poteva così portare anche in bilancio, tra i costi, il “prezzo” della corruzione.

Nel corso delle indagini, i Finanzieri del Nucleo hanno avuto modo di accertare ulteriori episodi di tentata corruzione non collegati alla monitorata gara di Bacino, ma emblematici, secondo gli investigatori, della personalità di MORGIA; quest’ultimo, infatti, innanzi alla proposta operata da informatori scientifici (in corso di identificazione) di facilitare la diffusione di prodotti farmaceutici, avrebbe chiesto agli stessi la disponibilità all’erogazione di utilità secondo il rodato schema corruttivo illustrato in precedenza.

Inoltre è stata rilevata una concussione nei confronti di una società affidataria della fornitura al Policlinico Vittorio Emanuele di Catania di materiale di consumo per l’apparecchiatura “Robot Da Vinci” (uno strumento che “amplifica” le mani del chirurgo in urologia favorendo interventi di precisione). In particolare, innanzi al rifiuto dei responsabili dell’azienda di finanziare con la somma di 1.200 euro una cena a scopo benefico sostenuta da una ONLUS, “Europa Uomo Italia”, della quale MORGIA presiede il comitato scientifico, quest’ultimo si sarebbe attivata per bloccare gli ordini dei materiale di consumo del citato “Robot” così da determinare, a danno della società commerciale concussa, un’immediata riduzione degli introiti.

Con un ulteriore e contestuale provvedimento, il G.I.P. ha fissato:
– un’udienza in data 4 marzo p.v. per discutere dell’applicazione della misura cautelare del divieto di contrarre con la P.A. a carico di una delle società commerciali coinvolte in quanto beneficiaria della corruzione perpetrata da un suo rappresentante;

– l’interrogatorio in data 2 marzo p.v. nei confronti di ulteriori 3 soggetti (dirigenti medici), all’esito del quale il G.I.P. si è riservato di applicare la misura interdittiva della sospensione dell’esercizio di pubblico servizio a carico degli stessi.

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Corruzione nella sanità: sei misure restrittive per un appalto da oltre 55 milioni https://www.cataniapubblica.tv/corruzione-nella-sanita-sei-misure-restrittive-per-un-appalto-da-oltre-55-milioni/ https://www.cataniapubblica.tv/corruzione-nella-sanita-sei-misure-restrittive-per-un-appalto-da-oltre-55-milioni/#respond Mon, 25 Feb 2019 07:45:04 +0000 http://cataniapubblica.tv/?p=59946 Arrestato il direttore di un’Unità Operativa Complessa, interrogatori per tre dirigenti medici.

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Arrestato il direttore di un’Unità Operativa Complessa, interrogatori per tre dirigenti medici.

Turbata libertà degli incanti, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, istigazione alla corruzione, concussione e riciclaggio.

Su delega della locale Procura distrettuale, i Finanzieri del Comando Provinciale di Catania stanno eseguendo un’ordinanza di misure cautelari emessa dal GIP del Tribunale etneo nei confronti di 6 soggetti (2 dei quali posti agli arresti domiciliari e 4 destinatari di provvedimenti interdittivi) ritenuti responsabili dei reati sopra citati. Tra gli arrestati, il direttore di un’Unità Operativa Complessa di un ospedale catanese.

Con un contestuale provvedimento, il G.I.P. ha fissato gli interrogatori nei confronti di ulteriori 3 soggetti (dirigenti medici), all’esito dei quali valuterà se applicare la misura interdittiva della sospensione dell’esercizio di pubblico servizio.

L’appalto oggetto dell’indagine è la gara del 17 luglio 2018 bandita dal Policlinico Universitario Vittorio Emanuele di Catania avente quale oggetto “l’approvvigionamento triennale, con opzione di rinnovo semestrale, di dispositivi medici per urologia occorrenti alle aziende sanitarie, ospedaliere e universitarie del Bacino della Sicilia Orientale, suddivisa in 209 lotti per complessivi € 55.430.178,00”.

I particolari dell’operazione saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa alla presenza del Procuratore, Carmelo Zuccaro.

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Casello S. Gregorio: sequestrati 42 chili di marijuana destinati al mercato etneo https://www.cataniapubblica.tv/casello-s-gregorio-sequestrati-42-chili-di-marijuana-destinati-al-mercato-etneo/ https://www.cataniapubblica.tv/casello-s-gregorio-sequestrati-42-chili-di-marijuana-destinati-al-mercato-etneo/#respond Fri, 23 Nov 2018 11:51:50 +0000 http://cataniapubblica.tv/?p=58995 I finanzieri hanno arrestato due corrieri catanesi. La sostanza stupefacente sequestrata, avrebbe fruttato, nella vendita al dettaglio, circa 300.000 euro.

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I finanzieri hanno arrestato due corrieri catanesi. La sostanza stupefacente sequestrata, avrebbe fruttato, nella vendita al dettaglio, circa 300.000 euro.

I finanzieri del Comando Provinciale di Catania hanno tratto in arresto all’uscita del casello autostradale di San Gregorio di Catania due corrieri che, a bordo di un’auto noleggiata, trasportavano 42 chilogrammi di marijuana.

In particolare, i militari del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Catania, con l’ausilio dell’aliquota Anti Terrorismo Pronto Impiego del locale Gruppo territoriale della Guardia di Finanza, hanno sottoposto a controllo una vettura con a bordo due soggetti catanesi, V.S. (cl.1975) e A.V. (cl.1990).

Sin dalle prime domande di rito poste dai Finanzieri durante il controllo i due hanno palesato chiari segni di nervosismo. A causa dell’intenso traffico veicolare in atto, i militari, per effettuare un più approfondito controllo in condizioni di massima sicurezza, hanno condotto i soggetti presso gli uffici del Nucleo di Polizia Economico –  Finanziaria di Catania, dove si è proceduto alla perquisizione personale e del veicolo.

Le attività di ricerca hanno consentito di rinvenire, all’interno del bagagliaio posteriore, 3 scatoloni contenenti 10 involucri assicurati con cellophane e contenenti una sostanza vegetale che, sottoposta ad analisi, è risultata essere marijuana per un peso complessivo di circa 42 chilogrammi.

La sostanza stupefacente sequestrata, destinata presumibilmente al mercato etneo, avrebbe fruttato, nella vendita al dettaglio, circa 300.000 euro.

Informata la Procura della Repubblica di Catania, i due corrieri sono stati tratti in arresto e tradotti presso la casa circondariale di Piazza Lanza a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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Belpasso: in un casolare trovata “Maria” per un milione di euro https://www.cataniapubblica.tv/belpasso-un-casolare-trovata-maria-per-un-milione-di-euro/ https://www.cataniapubblica.tv/belpasso-un-casolare-trovata-maria-per-un-milione-di-euro/#respond Tue, 06 Nov 2018 21:44:56 +0000 http://cataniapubblica.tv/?p=58738 Arrestati due soggetti che occultavano un carico di oltre 140 kg della sostanza stupefacente.

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Arrestati due soggetti che occultavano un carico di oltre 140 kg della sostanza stupefacente.

I Finanzieri del Comando Provinciale di Catania hanno tratto in arresto due soggetti che, all’interno di un’abitazione e di un autocarro, occultavano un carico di oltre 140 kg di marijuana.

Un vero e proprio sito di stoccaggio di sostanze stupefacenti è stato scoperto in contrada Segreta del comune di Belpasso, dai militari del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Catania, in seguito a una mirata attività di intelligence economico-finanziaria e di servizi di osservazione e controllo del territorio, hanno individuato.

Nel corso dell’attività di appostamento, i Finanzieri hanno visto uscire da un casolare un autocarro il cui conducente, poi identificato in un cittadino albanese T.P. (classe 1987), vedendo i militari cinturare il sito da perquisire e intimargli l’alt, è scappato a bordo del mezzo, a sostenuta velocità. I militari lo hanno dunque inseguito fino a che, percorso un tratto di strada cittadino, è andato a finire contro un muro. Il conducente, dopo l’impatto, ha provato a fuggire nei campi vicini ma, attivate immediatamente le ricerche, con il coordinamento della Sala Operativa del Comando Provinciale di Catania, è stato rintracciato ed arrestato dalle Fiamme Gialle in località Piano Tavola del comune di Belpasso (CT).

Nell’autocarro sono stati rinvenuti e sequestrati 6 involucri di cellophane trasparente contenenti della sostanza vegetale di colore marrone che, sottoposta ad analisi speditive, è risultata essere marijuana del peso complessivo di circa 23 kg.

Contestualmente a tale inseguimento, un’altra aliquota di Finanzieri ha eseguito la perquisizione del casolare, risultato nella disponibilità di S.A.R., un catanese (classe 1965), trovando, all’interno di un locale adibito a palmento, altri 30 involucri di cellophane trasparente contenenti marijuana del peso complessivo di circa 119 Kg. Inoltre, nell’abitazione dell’uomo è stato rinvenuto tutto il necessario per il confezionamento della sostanza stupefacente (rotoli di cellophane, bilancia di precisione, macchinario per la sigillatura sottovuoto) nonché un fucile ad aria compressa con cannocchiale.

La marijuana complessivamente sequestrata, presumibilmente destinata al mercato etneo, avrebbe fruttato, nella vendita al dettaglio, oltre 1 milione di euro.

Informata la Procura della Repubblica di Catania, i due arrestati sono stati tradotti presso la casa circondariale di Piazza Lanza a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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Mafia: confisca da 9 milioni di euro al clan Laudani https://www.cataniapubblica.tv/mafia-confisca-da-9-milioni-di-euro-al-clan-laudani/ https://www.cataniapubblica.tv/mafia-confisca-da-9-milioni-di-euro-al-clan-laudani/#respond Thu, 26 Jul 2018 08:04:32 +0000 http://cataniapubblica.tv/?p=57239 Si tratta di 25 immobili, 2 terreni, 2 attività aziendali, 2 autoveicoli, 2 motoveicoli e 9 rapporti finanziari, accumulati illecitamente.

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Si tratta di 25 immobili, 2 terreni, 2 attività aziendali, 2 autoveicoli, 2 motoveicoli e 9 rapporti finanziari, accumulati illecitamente.

La conclamata pericolosità sociale dei due e l’accertata sproporzione dei loro patrimoni avevano già portato, tra giugno e luglio 2016, all’adozione da parte del Tribunale Etneo, del sequestro anticipato dell’ingente patrimonio mafioso accumulato.

Adesso, sempre su proposta della Procura, il Tribunale di Catania, Sezione misure di prevenzione, ha emesso due decreti di confisca del valore complessivo di 9 milioni di euro, accumulati illecitamente da Francesco COSTANTINO (detto “Nuccio u Cannaleri”, classe 61) e Omar SCARAVILLI (classe 81, attualmente detenuto).confisca clan laudani

JIl provvedimento è stato eseguito dai Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania.

I due uomini sono stati destinatari di diverse pronunce giudiziarie che li connotano, secondo gli inquirenti, per la loro appartenenza alla criminalità organizzata di stampo mafioso. In particolare:

– Francesco COSTANTINO è stato condannato, con sentenza divenuta irrevocabile, per aver fatto parte del clan etneo dei “Laudani”, nonché per rapina e furto aggravati e per detenzione illegale di armi e munizioni. Risulta inoltre coinvolto in una vicenda processuale nella quale è imputato per estorsione aggravata dal metodo mafioso per essersi adoperato, a vantaggio del clan, per riscuotere il “pizzo” a danno di un’impresa di fabbricazione di fuochi pirotecnici. Inoltre, in un’altra investigazione, più recente, è indagato per il ruolo organizzativo assunto nell’ambito del clan di San Giovanni La Punta;

confisca clan laudani– Omar SCARAVILLI, già condannato con sentenza irrevocabile per due episodi di ricettazione, è stato nel tempo destinatario di due ordini di custodia cautelare in carcere per la sua appartenenza all’associazione mafiosa etnea del clan “Laudani” e per la commissione di reati di estorsione e lesioni, aggravati dal metodo mafioso.

I militari del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Catania, delegati dalla Procura, hanno condotto mirate indagini patrimoniali nei confronti dei due e dei rispettivi nuclei familiari all’esito delle quali è emersa, appunto, la assoluta sproporzione dei beni posseduti rispetto ai redditi dichiarati al fisco.

A completamento del procedimento camerale, è stata applicata ai due la misura della sorveglianza speciale per 3 anni e ordinata la confisca dei beni oggetto del sequestro anticipato (25 immobili, 2 terreni, 2 attività aziendali, 2 autoveicoli, 2 motoveicoli e 9 rapporti finanziari), eseguita dagli investigatori del Nucleo Polizia Economica Finanziaria di Catania.

Il patrimonio in questione sarà affidato alla gestione dell’Agenzia Nazionale per i beni confiscati.

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Circonvenzione di incapace: in tre indagati. Al centro patrimonio da 3 milioni https://www.cataniapubblica.tv/circonvenzione-di-incapace-tre-indagati-al-centro-patrimonio-da-3-milioni/ https://www.cataniapubblica.tv/circonvenzione-di-incapace-tre-indagati-al-centro-patrimonio-da-3-milioni/#respond Tue, 12 Dec 2017 10:26:24 +0000 http://cataniapubblica.tv/?p=51813 Due uomini e una donna avrebbero tentati di impossessarsi dei cospicui beni di un’anziana professoressa.

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Circonvenzione di incapace | Due uomini e una donna avrebbero tentati di impossessarsi dei cospicui beni di un’anziana professoressa.

Hanno ricevuto, a partite dal secondo semestre del 2016, assegni per quasi 71mila euro e somme in contanti per circa 61mila, oltre a beni mobili antichi per un valore complessivo pari ad almeno 400mila euro.

Tutto sarebbe partito da A.R., un 46enne catanese, inquilino di una casa di proprietà di un’anziana professoressa di latino, classe 1926, che avrebbe utilizzato vari escamotage per acquisire la fiducia della malcapitata, al fine di ricevere denaro e tentare di appropriarsi del suo consistente patrimonio economico.

È l’esito delle indagini condotte dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, avviate nell’ambito di più ampie attività nel settore dell’antiriciclaggio, che hanno preso spunto dalle numerose movimentazioni finanziarie poste in essere dalla signora, che, nell’ultimo periodo aveva prelevato ingenti somme di denaro contante emettendo anche diversi assegni a favore di A.R., e degli altri due indagati, M.S.S. classe ’56 e S.M. classe ’60, genitori della sua convivente.

L’uomo, per dimostrare la propria serietà, avrebbe affermato di lavorare per una “Polizia segreta speciale con sede a Roma” specificando che la notizia non doveva essere divulgata a terze persone; altre volte i soldi sono stati richiesti per assolvere a pseudo spese giudiziarie e di rispristino per danni ad una villa di proprietà dell’anziana professoressa.

Oltre agli accertamenti bancari sui conti correnti della signora e dei tre indagati, i finanzieri – previa intesa con l’Autorità Giudiziaria etnea – hanno provveduto a contrassegnare le banconote oggetto di un prelievo in contanti dell’anziana, pari a 3000 euro, verosimilmente destinate al 46enne catanese. Infatti, a seguito di un’attività di pedinamento, le fiamme gialle hanno sottoposto a controllo l’uomo trovandolo in possesso delle banconote contrassegnate.

All’esito delle indagini su disposizione dell’Autorità Giudiziaria etnea i militari hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo sul patrimonio mobiliare ed immobiliare dell’anziana professoressa, per la cui gestione è stato nominato un curatore speciale.

Sono stati, altresì, disposti ed eseguiti anche i sequestri sui conti correnti degli indagati per gli importi percepiti dall’anziana signora circuita.

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Cantiere edile usato come deposito di marijuana. Arrestati due paternesi https://www.cataniapubblica.tv/cantiere-edile-usato-come-deposito-di-marijuana-arrestati-due-paternesi/ https://www.cataniapubblica.tv/cantiere-edile-usato-come-deposito-di-marijuana-arrestati-due-paternesi/#respond Fri, 17 Nov 2017 09:32:12 +0000 http://cataniapubblica.tv/?p=50904 Trovati 620 grammi all’interno di una stanza di un edificio in costruzione. Avrebbe fruttato circa 8.000 euro

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Cantiere edile deposito di marijuana. Trovati 620 grammi all’interno di una stanza di un edificio in costruzione. Avrebbe fruttato circa 8.000 euro

I militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno arrestato due uomini, colti in flagranza di reato all’interno di una stanza di un cantiere edile, per spaccio di sostanze stupefacenti. Si tratta di due paternesi uno del 1995 e un secondo del 1999.

L’operazione è stata condotta dai militari nell’ambito di controlli finalizzati alla prevenzione e alla repressione del traffico di sostanze stupefacenti.

I Finanzieri della Compagnia di Paternò, a seguito di mirata attività investigativa, hanno individuato nel territorio paternese un cantiere edile, nel quale sospettavano che fossero occultate delle sostanze stupefacenti. Infatti durante un servizio di appostamento,  due persone, approfittando del buio della sera, sono entrate furtivamente nell’edificio in costruzione per poi uscirne, dopo poco tempo, con fare molto circospetto.

I militari sono intervenuti immediatamente e hanno fermato i soggetti. A seguito di una perquisizione personale, hanno rinvenuto nelle loro tasche 21 involucri di carta stagnola con all’interno la sostanza stupefacente.

Successivamente con l’ausilio di un’unità cinofila antidroga è stata eseguita un’ispezione dell’area del cantiere, che ha portato a rinvenire, all’interno di una stanza dell’edificio in costruzione, un unico involucro occultato con un panno e del cellophane contenente 620 grammi di marijuana, nonché un bilancino elettronico e della stagnola da utilizzare per confezionare le dosi.

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Lotta alla contraffazione: sequestrati 75.000 tra giocattoli e articoli scolastici https://www.cataniapubblica.tv/lotta-alla-contraffazione-sequestrati-75-000-tra-giocattoli-e-articoli-scolastici/ https://www.cataniapubblica.tv/lotta-alla-contraffazione-sequestrati-75-000-tra-giocattoli-e-articoli-scolastici/#respond Mon, 28 Aug 2017 13:53:32 +0000 http://cataniapubblica.tv/?p=47656 Articoli scoperti in due diverse operazioni delle Fiamme gialle. Tra i metodi investigativi il controllo dei social network.

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Articoli scoperti in due diverse operazioni delle Fiamme gialle. Tra i metodi investigativi il controllo dei social network.

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, hanno scoperto, all’interno di un esercizio commerciale gestito da un soggetto di nazionalità cinese, oltre 9.000 giocattoli contraffatti riproducenti i disegni registrati di “personaggi d’animazione”, tra i quali Frozen, Spider Man, Batman, nonché diversi profumi, recanti la dicitura “Falso d’autore”, con il logo di note griffe, quali “Dolce & Gabbana”, “Gucci”, “Bulgari” e “Calvin Klein”.

In un’altra operazione di controllo, svolta nella zona commerciale di Misterbianco, i finanzieri hanno sequestrato presso un negozio all’ingrosso oltre 66.000 tra giocattoli e altri articoli scolastici con “disegni di animazione” contraffatti, quali Peppa Pig, BEN10, Star Wars, I Puffi, che erano destinati ad approvvigionare i negozianti e minutanti del mercato di Catania e provincia per la successiva vendita ad ignari consumatori.

L’azione di contrasto dei reparti del Corpo è stata eseguita anche attraverso il monitoraggio del web, dei social network nonché delle spedizioni postali che sono transitate presso gli spedizionieri della provincia. In tal modo, è stato individuato un acquirente di prodotti contraffatti di scarpe Nike venduti tramite internet, al quale è stata contestata una violazione amministrativa che prevede da un minimo di 100 euro fino a 7.000 euro di sanzione.

L’azione dei militari è avvenuta nell’ambito del programma di intensificazione estiva dei servizi di controllo del territorio disposto dal Comando Generale del Corpo e ha portato nel mese di agosto al sequestro complessivo di oltre 80.000 prodotti contraffatti.

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Fatture false: sequestro da 7 milioni e 9 indagati https://www.cataniapubblica.tv/fatture-false-sequestro-da-7-milioni-e-9-indagati/ https://www.cataniapubblica.tv/fatture-false-sequestro-da-7-milioni-e-9-indagati/#respond Mon, 07 Aug 2017 10:23:37 +0000 http://cataniapubblica.tv/?p=47316 Un reticolo di imprese locali ha beneficiato del "sistema". Coinvolto anche un ex dipendente comunale

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Un reticolo di imprese locali avrebbe beneficiato del “sistema”. Coinvolto anche un ex dipendente comunale

Un’evasione fiscale milionaria, corrispondente a circa 7 milioni di euro realizzata emettendo fatture false per servizi mai effettuati.
È stata scoperta dagli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania nel corso di investigazioni di polizia economico-finanziaria, durate più di un anno.
L’indagine trae origine da una verifica fiscale avviata nei confronti di un’impresa che gestiva un supermercato a marchio Eurospin. L’ispezione amministrativa è stata condotta attraverso accertamenti bancari e ha trovato riscontro grazie a sopralluoghi e acquisizioni testimoniali.

In esecuzione di un decreto emesso dal Tribunale etneo, i Finanzieri hanno quindi sottoposto a sequestro conti correnti e beni immobili, equivalente a circa sette milioni, di proprietà di nove soggetti, indagati per utilizzo ed emissione di fatture “false”.

Tra i destinatari della misura cautelare figurano Barbara Prezzavento classe 1964 e Consolato Pellegrino classe 1955, nella loro qualità di amministratori di imprese che gestivano un supermercato a marchio Eurospin, destinatari di un provvedimento di sequestro di oltre due milioni di euro pari alle imposte evase.

Stefano Compagnini classe 1952, ex dipendente del Comune di Catania, risultava essere il reale amministratore di una serie di imprese intestate a prestanomi quali Carmelo Scariolo, classe 1950 e Maria Grazia Giuseppina Barbagallo classe 1955, Concetto Tasco del 1989, che avrebbero emesso le fatture per operazioni inesistenti per servizi di pulizia e disifestazione.

Le indagini condotte dalle Fiamme Gialle etnee hanno fatto emergere la figura centrale dell’allora dipendente pubblico Compagnini, destinatario di un decreto di sequestro di oltre due milioni e mezzo di euro.

Altre imprese avrebbero beneficiato di fatture emesse dal reticolo di società a lui riconducibili, tra le quali l’azienda di stocaggio di rifiuti Sicula Trasporti, che utilizzava fatture false per oltre un milione e duecentomila euro, evadendo imposte per oltre 730.000 euro.
Il legale rappresenante Giuseppe Leonardi, classe 1931 è destinatario di un sequestro di importo pari a quello delle imposte evase.

Risultano aver utilizzato le fatture false e quindi sono anche loro destinatari del provvedimento di sequestro Alessandro Giuseppe Condorelli del 1970, titolare di una impresa di vendita all’ingrosso di materiale elettrico e Antonino Spadaro, classe 1987, all’epoca dei fatti, gestore di una tabaccheria.

La catena di supermercati Eurospin e la società che gestisce il marchio, Eurospin Sicilia, sono estranee alla vicenda giudiziaria.

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Agricoltura: truffa da 230.000 euro per ottenere aiuti comunitari. Sei indagati https://www.cataniapubblica.tv/agricoltura-truffa-da-230-000-euro-per-ottenere-aiuti-comunitari-sei-indagati/ https://www.cataniapubblica.tv/agricoltura-truffa-da-230-000-euro-per-ottenere-aiuti-comunitari-sei-indagati/#respond Fri, 28 Jul 2017 08:51:14 +0000 http://cataniapubblica.tv/?p=47012 È stata accertata l’indebita erogazione di sussidi comunitari erogati a favore di tre imprenditori che hanno prodotto falsi titoli di possesso di terreni agricoli.

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È stata accertata l’indebita erogazione di sussidi comunitari erogati a favore di tre imprenditori che hanno prodotto falsi titoli di possesso di terreni agricoli.

Contratti di comodato o di affitto falsi e false dichiarazioni sostitutive che servivano a indicare il possesso di terreni agricoli. Sono stati prodotti all’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura da tre imprenditori residenti nel catanese al fine di ottenere i sussidi comunitari.

Tra le particelle di terreni falsamente indicate dagli indagati come di loro possesso, oltre a quelle di privati cittadini che hanno disconosciuto qualsivoglia contratto di alienazione, c’erano anche cave di pietra lavica e aree di proprietà del Demanio della Regione Sicilia. In un contratto di comodato, addirittura, era stata indicata, quale comodante, una persona che, al momento della stipula, era deceduta da anni.

I Finanzieri del Comando Provinciale di Catania hanno quindi eseguito un provvedimento di sequestro preventivo di beni emesso dal GIP presso il Tribunale nei confronti di sei soggetti, indagati in concorso tra loro per truffa aggravata finalizzata al conseguimento di aiuti comunitari all’agricoltura.

Il provvedimento, che ha accolto la richiesta formulata dalla Procura della Repubblica, trae origine da indagini eseguite dalla Tenenza di Acireale, nel corso delle quali, è stata accertata l’indebita erogazione a favore dei tre dei contributi erogati a sostegno del settore.

Nella vicenda oltre ai tre beneficiari dei sussidi, sono coinvolti tre operatori di Centri di Assistenza Agricola, società di servizi che prestano sostegno alle aziende nella presentazione delle istanze di erogazione degli incentivi. Gli impiegati, in accordo con i richiedenti, hanno istruito e inoltrato alla Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura le domande corredate dai falsi  documenti, occultando, al fine di ostacolare i controlli, il relativo fascicolo.

Il provvedimento, a seguito degli accertamenti eseguiti dai Finanzieri di Acireale, è stato eseguito mediante il sequestro dei beni degli indagati fino all’’importo di 230.000 euro, costituente il profitto della truffa.

 

 

 

 

 

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Pubbliservizi: appalti pilotati e corruzione continuata. Sei arresti https://www.cataniapubblica.tv/publiservizi-appalti-pilotati-e-corruzione-continuata-sei-arresti/ https://www.cataniapubblica.tv/publiservizi-appalti-pilotati-e-corruzione-continuata-sei-arresti/#respond Mon, 03 Jul 2017 07:40:44 +0000 http://cataniapubblica.tv/?p=46206 Operazione dei Finanzieri del Comando Provinciale di Catania cominciata all’alba di oggi. Coinvolto anche l’ex presidente Adolfo Messina.

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Operazione dei Finanzieri del Comando Provinciale di Catania cominciata all’alba di oggi. Coinvolto anche l’ex presidente Adolfo Messina.

A conclusione di un’indagine coordinata dalla Procura Distrettuale della Repubblica etnea, gli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, su ordinanza del G.I.P. etneo, hanno eseguito 6 arresti, 2 in carcere e 4 domiciliari, per appalti pilotati gestiti dalla Pubbliservizi S.p.a., società “in house” della Città Metropolitana di Catania, per fatti accaduti negli anni 2015 e 2016.

Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati beni per oltre 200.000,00 euro, che sarebbero pari al profitto corruttivo.

I soggetti coinvolti, sono accusati anche di corruzione continuata con il vincolo associativo. Tra le persone destinatarie della misura in carcere anche l’ex Presidente della Publiservizi, Adolfo Messina.

I dettagli dell’operazione saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa che si terrà stamattina in Procura.

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Istituto Bellini: 14 milioni rubati alla città. Marco chiarisca https://www.cataniapubblica.tv/istituto-bellini-14-milioni-rubati-alla-citta-marco-chiarisca/ https://www.cataniapubblica.tv/istituto-bellini-14-milioni-rubati-alla-citta-marco-chiarisca/#respond Wed, 31 May 2017 08:50:29 +0000 http://cataniapubblica.tv/?p=45384 Il movimento Catania Bene Comune interviene sulla vicenda e chiede "Chi non ha verificato la correttezza dei bilanci dell'Istituto Musicale?"

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Il movimento Catania Bene Comune interviene sulla vicenda e chiede “Chi non ha verificato la correttezza dei bilanci dell’Istituto Musicale?”

Quattordici milioni di euro pubblici destinati al finanziamento dell’ente di alta formazione musicale ma nel giro di pochi anni, secondo la Procura, finiti nelle tasche di funzionari e imprenditori compiacenti.

Catania Bene Comune porta l’attenzione dell’operazione “The band” sulle “somme enormi che si sarebbero dovute utilizzare per migliorare i servizi agli studenti, per attivare nuovi corsi, per pagare i lavoratori, per far crescere l’offerta formativa dell’Istituto Musicale e che invece sono state rubate, come riferiscono oggi gli organi di stampa, da chi doveva amministrarle”.

Aver sottratto tali risorse alla collettività, dicono i rappresentanti di Cbc, è un gesto odioso contro l’intera città, che ha danneggiato soprattutto le giovani e i giovani musicisti.

“Oggi non ci si può limitare al doveroso plauso a quegli amministratori che coraggiosamente hanno denunciato – scrivono in una nota-, proceduto ai licenziamenti del personale coinvolto e normalizzato la gestione contabile dell’ente. I soggetti sociali e politici della città e ancor prima le Istituzioni hanno il dovere di determinare come sia stato possibile per dei funzionari appropriarsi di svariati milioni di euro pubblici senza che per anni nessuno parlasse o si accorgesse”.

Rispondere a questi interrogativi, continua il movimento, non tocca solo all’autorità giudiziaria ma innanzi tutto alle amministrazioni comunale e provinciale che sull’Istituto Musicale Bellini avrebbero dovuto vigilare.

E infine sul coinvolgimento, ai vertici del sistema descritto dalla Procura, dei genitori (oggi in carcere) e altri parenti della consigliera comunale di maggioranza, Erika Marco, Presidente della Commissione Servizi Sociali, eletta nel 2008 in sostegno dell’ex Sindaco Raffaele Stancanelli e nel 2013 in sostegno del Sindaco Enzo Bianco, Cbc chiede immediate spiegazioni.

“La consigliera Marco, già deferita alla Commissione Nazionale Antimafia, è componente della VII commissione consiliare che si occupa proprio del Liceo Musicale.

L’Amministrazione comunale ha il dovere di avviare immediatamente un’indagine interna per determinare, prima della magistratura, se è esistita una rete di complicità che ha coinvolto uffici comunali e rappresentanti istituzionali. 


La consigliera Marco ha il dovere di chiarire alla città la sua posizione ma eventuali dimissioni della Consigliera Marco, che appaiono inevitabili, non debbono in alcun modo influire sull’esigenza di chiarezza e sull’accertamento delle responsabilità – concludono -“.

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Istituto Musicale Bellini: Comune, Città Metropolitana e presidenza, parte civile https://www.cataniapubblica.tv/istituto-musicale-bellini-comune-citta-metropolitana-e-presidenza-parte-civile/ https://www.cataniapubblica.tv/istituto-musicale-bellini-comune-citta-metropolitana-e-presidenza-parte-civile/#respond Tue, 30 May 2017 15:08:14 +0000 http://cataniapubblica.tv/?p=45375 Lo hanno annunciato il sindaco e la presidente Seminara. L'Istituto è parte lesa, ha detto quest'ultima.

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Lo hanno annunciato il sindaco e la presidente Seminara. L’Istituto è parte lesa, ha detto quest’ultima.

Il sindaco di Catania e Metropolitano Enzo Bianco e la presidente dell’Istituto musicale Vincenzo Bellini Graziella Seminara hanno annunciato che i rispettivi enti hanno intenzione di chiedere la costituzione di parte civile quando saranno sottoposti a giudizio gli arrestati nell’operazione The band, che, coordinata dalla Procura della Repubblica di Catania e condotta dalla Guardia di Finanza, ha portato all’esecuzione di 23 ordini di custodia cautelare.

La presidente Seminara ha tenuto a sottolineare come l’Istituto sia parte lesa, come il corpo docente e l’attuale dirigenza del Bellini non siano state toccate dall’inchiesta. Inoltre ha evidenziato come queste somme siano state sottratte all’offerta formativa e alla produzione artistica, rassicurando allievi e genitori sul fatto che il lavoro all’interno dell’Istituzione prosegue regolarmente.

Tutto cominciò con la denuncia presentata l’otto marzo del 2016 all’allora procuratore della Repubblica Michelangelo Patanè proprio dai vertici dell’Istituto in piena condivisione con i Soci Comune e Città metropolitana di Catania. A firmare la denuncia furono l’ex presidente Guido Ziccone, l’allora vicepresidente Graziella Seminara, il direttore Lino Giudice e la direttrice amministrativo Clara Leonardi.

Era stata proprio quest’ultima – dirigente del Comune di Catania incaricata dal Cda dell’Istituto nel settembre del 2015 -, a scoprire, chiamata dalla Banca a ratificare alcune operazioni contabili, le gravissime irregolarità denunciate.

Appena insediata, la Leonardi aveva subito chiesto agli Uffici finanziari dell’Istituto di avere installato sul proprio computer il sistema contabile, di registrare l’Istituto sulla piattaforma crediti e che le gare fossero effettuate attraverso il Mepa (Mercato elettronico per la Pubblica amministrazione). Soltanto quest’ultima richiesta era stata però soddisfatta, mentre le altre venivano continuamente rimandate.

Nei primi giorni di marzo del 2016, poi, la Banca Monte Paschi chiamò la direttrice amministrativa per esaminare un mandato da 32.000 euro a beneficio di tre dipendenti con una sigla non chiara. Il mandato fu ritirato e si avviò un’indagine interna per le gravi anomalie di cassa e bonifici a favore di tre persone. L’otto marzo, come detto, la denuncia venne consegnata in Procura.

L’Istituto Bellini avviò controlli a tappeto incrociando i dati della contabilità interna con i dati dei bonifici bancari per 2014, 2015 e 2016. Riscontrate gravi irregolarità,  il 17 marzo, venne presentata una nuova denuncia che riguardava altri quattro dipendenti e diverse imprese.

Inoltre l’Istituto, seguendo un percorso individuato anche dall’allora assessore comunale Giuseppe Girlando, attraverso l’Upd (Ufficio provvedimenti disciplinari, costituito dal direttore del Bellini e da Uccio Russo per il socio Comune di Catania e Filippo Sapienza per il socio Città Metropolitana), inviò le contestazioni ai sette dipendenti poi licenziati per giusta causa nel mese di maggio del 2016.

Dalla fine del mese di marzo Clara Leonardi – che ha inoltre denunciato la vicenda a Corte dei Conti e Anac – ha dunque strettamente collaborato con il Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza nell’indagine.

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Istituto Musicale Bellini: la “questione morale” e le dimissioni della consigliera https://www.cataniapubblica.tv/istituto-musicale-bellini-la-questione-morale-e-le-dimissioni-della-consigliera/ https://www.cataniapubblica.tv/istituto-musicale-bellini-la-questione-morale-e-le-dimissioni-della-consigliera/#respond Tue, 30 May 2017 14:33:58 +0000 http://cataniapubblica.tv/?p=45367 Il responsabile di CasaPound Catania ritiene che l'esponente del civico consesso, seppur non toccata dalle indagini, debba fare un passo indietro.

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Il responsabile di CasaPound Catania ritiene che l’esponente del civico consesso, seppur non toccata dalle indagini, debba fare un passo indietro.

“Guardia di Finanza e Procura hanno scoperchiato con l’operazione “The Band” il malaffare con cui erano gestiti i soldi pubblici all’interno dell’Istituto Vincenzo Bellini di Catania. A loro, unici e veri alfieri della legalità a Catania, va il nostro plauso – scrive in una nota Giovanni Coppola, responsabile di CasaPound Catania -“.

Giovanni Coppola

È ormai di dominio pubblico, prosegue Coppola, che tra i coinvolti nell’operazione ci sono anche il padre, la madre, il fratello e lo zio della consigliera comunale Erika Marco (Articolo 4), nonché presidente della commissione Servizi Sociali.

E sulle dichiarazioni del sindaco Enzo Bianco, aggiunge “non si è azzardato a dire una sola parola sulla consigliera che siede tra i banchi della sua maggioranza. Ricordiamo che la madre della Marco, Giuseppa Agata Carrubba è indagata per peculato (avrebbe distratto 5 milioni di euro), del padre, Fabio Antonio Marco, per il quale la Procura paventa i reati di peculato, ricettazione, riciclaggio. Inoltre indagati per peculato sono anche la sorella della consigliera, Roberta e lo zio Francesco, fratello del padre”.

Secondo Coppola è incredibile che Erika Marco “possa sedere ancora tranquillamente in consiglio, comunale, infatti, seppur non è stata toccata dalle indagini, si pone con quanto scoperchiato dagli investigatori, una questione morale di imprescindibile valore.

Per rispetto ai catanesi, per rispetto di tutte le famiglie che vivono situazioni di miseria assoluta,  una consigliera comunale a cui hanno arrestato padre, madre, sorella e zio (manca solo il cane o il gatto) deve immediatamente rassegnare le dimissioni”.

E il responsabile di CasaPound conclude: “Staremo vigili, non permetteremo che la solita coltre di silenzio si adagi su questa incresciosa vicenda”.

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Istituto Musicale Bellini: Bianco, “Estirpato un cancro” https://www.cataniapubblica.tv/istituto-musicale-bellini-bianco-estirpato-un-cancro/ https://www.cataniapubblica.tv/istituto-musicale-bellini-bianco-estirpato-un-cancro/#respond Tue, 30 May 2017 13:53:43 +0000 http://cataniapubblica.tv/?p=45362 Una dirigente del Comune, ha detto il sindaco, ha scoperto e denunciato con gli altri vertici dell'Ente, supportati dai Soci, le gravi irregolarità contabili.

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Una dirigente del Comune, ha detto il sindaco, ha scoperto e denunciato con gli altri vertici dell’Ente, supportati dai Soci, le gravi irregolarità contabili.

“È stato estirpato un cancro che minacciava di uccidere un’Istituzione molto importante per l’intera Sicilia”.
Lo ha detto il sindaco di Catania Enzo Bianco commentando l’esito dell’operazione, denominata The band, che, coordinata dalla Procura di Catania e condotta dalla Guardia di Finanza, ha portato all’arresto di 23 persone, tra cui numerosi dipendenti dell’Istituto musicale Vincenzo Bellini, accusate di peculato, ricettazione e riciclaggio. La Finanza ha inoltre effettuato il sequestro preventivo di beni per 14 milioni di euro nei confronti di arrestati e indagati.

Bianco si è complimentato con il procuratore della Repubblica di Catania Carmelo Zuccaro e con il comandante provinciale della Guardia di Finanza, il colonnello Roberto Manna.

“Dell’Istituto Bellini – ha ricordato Bianco – sono soci sia il Comune, sia la Città Metropolitana di Catania. E una dirigente del Comune, Clara Leonardi, nominata Direttore amministrativo dell’Istituto, ha scoperto e denunciato, con gli altri vertici dell’Ente, supportati dai Soci, le gravi irregolarità contabili che hanno aperto la strada all’indagine della Guardia di Finanza.

Peraltro, sette dipendenti erano stati licenziati un anno fa proprio per alcune di queste vicende su input dell’Ufficio provvedimenti disciplinari, composto da un rappresentante dell’Istituto, uno del socio Comune di Catania e uno del socio Città Metropolitana”.

“In marzo – ha aggiunto Bianco -, inaugurando l’Anno accademico dell’Istituto musicale Bellini davanti alla presidente Graziella Seminara, avevo ricordato l’importanza di questa istituzione che dobbiamo difendere non soltanto per Catania ma per l’intera Sicilia. Il nostro obiettivo è quello della statizzazione, già avviata, che speriamo possa attuarsi prima possibile”.

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Istituto Musicale Bellini: 23 arresti. Buco da 14 milioni di euro https://www.cataniapubblica.tv/istituto-musicale-bellini-23-arresti-buco-da-14-milioni-di-euro/ https://www.cataniapubblica.tv/istituto-musicale-bellini-23-arresti-buco-da-14-milioni-di-euro/#respond Tue, 30 May 2017 09:26:46 +0000 http://cataniapubblica.tv/?p=45331 Coinvolti funzionari, dipendenti e imprese compiacenti. I reati contestati sono peculato continuato, ricettazione, riciclaggio e associazione a delinquere.

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Coinvolti funzionari, dipendenti e imprese compiacenti. I reati contestati sono  peculato continuato, ricettazione, riciclaggio e  associazione a delinquere.

Ben 23 tra funzionari e dipendenti dell’Istituto di studi musicali “Vincenzo Bellini” sarebbero responsabili dell’appropriazione di denaro pubblico, per un ammontare complessivo di oltre 14 milioni di euro, destinato alla gestione delle attività della scuola superiore.

Dall’alba di oggi le condotte illecite sono oggetto di un’operazione condotta dagli uomini del Comando Provinciale di Catania, a conclusione di un’indagine coordinata dalla Procura Distrettuale della Repubblica etnea e che ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. nei confronti di 23 soggetti (6 dei quali in carcere e 17 agli arresti domiciliari).

L’indagine, convenzionalmente denominata “The Band”, vede il coinvolgimento di 38 persone indagate, a vario titolo, per i reati di peculato continuato, di ricettazione, riciclaggio e di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, connessi alla illecita distrazione e depauperamento di risorse finanziarie dell’Istituto pubblico catanese.

L’Istituto Superiore di studi musicali “Vincenzo Bellini” è un ente pubblico fondato nel 1951 dal Comune e dalla Provincia di Catania con il compito di istruire gli allievi nei vari rami dell’arte musicale. Viene finanziato annualmente con contributi del Comune, della Città metropolitana e, in minima parte, con le rette dei frequentatori.
Secondo gli inquirenti l’attività “predatoria” che sarebbe stata posta in essere da dipendenti infedeli dell’Ente con la complicità di soggetti (persone fisiche e giuridiche) esterni all’Istituto, ha seriamente minato la solidità finanziaria dello stesso, sottraendo ingenti risorse economiche. Le continuate azioni di appropriazione di finanziamenti pubblici sarebbero state realizzate dall’ottobre 2007 al febbraio 2016.

Le indagini dirette dalla Procura e condotte dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria, sono scaturite da una denuncia presentata da alcuni componenti del Consiglio di Amministrazione e dall’attuale Direttore Amministrativo del Bellini, e sono state orientate alla minuziosa ricostruzione di ogni passaggio di denaro avvenuto tra gli indagati.

Gli investigatori sono riusciti a ricostruire il duplice sistema che sarebbe stato utilizzato per trasformare l’Ente pubblico in una sorta di bancomat senza limiti di prelievo, per la soddisfazione anche delle più disparate esigenze personali (tra cui viaggi, gioielli e abbigliamento d’alta moda).

Una prima modalità di “sviamento” delle risorse pubbliche avrebbe visto l’opera congiunta di più dipendenti dell’Istituto, capaci di sottrarre in 9 anni oltre 10 milioni di euro. Il tutto falsificando firme e mandati di pagamento compilati con causali differenti (a seconda che lo stesso documento fosse destinato alla Banca o agli atti dell’Ente).

Gli artifici documentali, inoltre, hanno riguardato essenzialmente spese obbligatorie (quali oneri del personale, previdenziali e assistenziali) per le quali si è rivelato più agevole eludere ogni forma di controllo interno.

L’utilizzo di una causale generica quale è quella di “contributi” ha favorito l’immediata liquidazione di ingenti importi e limitato le probabibilità che gli amministratori dell’Ente scoprissero l’enorme “buco”.

Gli istituti di credito, dal canto loro, hanno registrato gli stessi importi o a favore dell’ex responsabile dell’ufficio ragioneria del Bellini e dei dipendenti suoi complici o a favore di imprese partecipi all’illecito.

Il secondo stratagemma, invece, che ha fruttato agli indagati un profitto complessivo pari a circa 4 milioni di euro, avrebbe visto la complicità di un reticolo di imprese commerciali compiacenti spesso riconducibili alle stesse persone fisiche e generalmente inadempienti al Fisco.

Le imprese attive nel circuito sono circa 20 e risultano destinatarie di pagamenti a fronte di prestazioni mai effettuate a favore dell’Istituto Bellini.

Anche in questa circostanza, la predisposizione di una contabilità artefatta unita a falsi mandati di pagamento ha favorito la distrazione del denaro pubblico.

Il ruolo delle imprese partecipanti al disegno criminale sarebbe consistito nell’aprire conti correnti e carte prepagate nei quali far affluire il fiume di denaro sottratto e successivamente nel disporre, attraverso operazioni di home banking e di emissione di assegni e di prelevamenti in contanti, dei fondi acquisiti illecitamente, per la restituzione e il reimpiego a favore degli stessi indagati.

L’attività delle Fiamme Gialle, ha consentito di acquisire importanti riscontri sul ritorno delle somme distratte nella disponibilità dei principali indagati.

Destinatari della misura in carcere e principali artefici della grave apprensione di denaro pubblico sono:

– la responsabile dell’ufficio di Ragioneria dell’Istituto Bellini fino al maggio 2016, Giuseppa Agata CARRUBA (cl.1957) indagata per peculato, e il coniuge Fabio Antonio MARCO (cl. 1956) indagato per peculato, ricettazione, riciclaggio, nonché quale promotore e organizzatore di un’associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio;
- la responsabile della segreteria didattica dell’Istituto fino al maggio 2016, Vita Marina MOTTA (cl.1960) chiamata a rispondere di peculato;
- la responsabile dell’ufficio del Personale del Bellini fino al maggio 2016, Lea MARINO (cl.1952) indagata per peculato;
- un consulente del lavoro e amministratore di fatto di diverse società che hanno fittiziamento intrattenuto rapporti commerciali con l’ente pubblico, Sergio STRANO (cl.1970) indagato per plurime ipotesi di riciclaggio e ritenuto il promotore e l’organizzatore di un’associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio;
- un legale rappresentate di più società che solo apparentemente hanno fornito beni e/o servizi all’Istituto musicale, Giancarlo Maria Benvenuto BERRETTA (cl.1949) quale concorrente nei reati di riciclaggio e partecipe della già citata associazione criminale.
Agli arresti domiciliari, invece:
- Paolo DI COSTA (cl.1973) e Roberto Vito Claudio RUSSO (cl.1954) già dipendenti dell’Istituto Musicale “V.Bellini”, indagati per peculato;
- Vito Enrico BARBUTO (cl.1962), Roberta MARCO (cl.1990), Valentina Piera MAZZARINO (cl.1987), Davide PALMISCIANO (cl.1992), Francesca SANFILIPPO (cl.1982) quali imprenditori concorrenti nei reati di riciclaggio e partecipi di un’associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio;
- Massimo VECCHIO (cl.1980), Francesco Antonio NICOLOSO (cl.1990), Salvatore RIZZO (cl.1990), Marco GARUFI (cl.1995), quali intestatari di carte prepagate, indagati per reati di riciclaggio e di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio;
- Francesco MARCO (cl.1960), Alfio PLATANIA (cl.1979), Luigi PLATANIA (cl.1976), Antonino MUNAGO’ (cl.1976), Raffaele CARUCCI (cl.1969), imprenditori indagati per riciclaggio;
- Massimo LO ROSSO (cl.1971) imprenditore indagato per peculato in concorso, tra gli altri, con la CARRUBBA.
Oltre alle misure restrittive personali, il GIP ha disposto il sequestro preventivo nei confronti degli indagati del profitto complessivo pari a oltre 14 milioni di euro.

I Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Catania stanno eseguendo accertamenti patrimoniali ed economico-finanziari volti a rintracciare ogni bene che sia nella disponibilità, anche indiretta, della consorteria criminale.

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Traffico migranti: omicidio in alto mare. Arrestato un trafficante libico https://www.cataniapubblica.tv/traffico-migranti-omicidio-in-mare-arrestato-un-trafficante-libico/ https://www.cataniapubblica.tv/traffico-migranti-omicidio-in-mare-arrestato-un-trafficante-libico/#respond Thu, 11 May 2017 11:59:29 +0000 http://cataniapubblica.tv/?p=44799 Le immagini e le dichiarazioni dei testimoni a supporto delle accuse. In carcere anche un secondo trafficante per favoreggiamento all'immigrazione clandestina.

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Le immagini e le dichiarazioni dei testimoni a supporto delle accuse. In carcere anche un secondo trafficante per favoreggiamento all’immigrazione clandestina.

La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Catania coordinate dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, lo scorso 6 maggio del 2017  hanno posto in stato di fermo due cittadini libici. Su di loro gravi indizi di delitti di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Si tratta di:

  • Abouzid Nouredine ALHADI, (cl.1996);
  • Hurun GAFAR, (cl.1992),

Su  ALHADI grava anche l’accusa di concorso con altri soggetti allo stato non identificati, del delitto di omicidio volontario aggravato in danno del migrante Kellie Osman colpito da un colpo di arma da fuoco.

Questi i gatti : alle 7:30 circa del 6 maggio al Porto di Catania ha ormeggiato la nave “Phoenix“ dell’ONG “Moas” con a bordo 394 migranti di varie nazionalità ed un cadavere di sesso maschile, che erano stati soccorsi nella giornata del 4 maggio nell’ambito di 5 distinti eventi S.A.R., tre dei quali operati dalla suddetta unità e due dalla nave “Iuventa” dell’ONG “Jugend Rettet”.

Gli investigatori della Squadra Mobile e del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza con la collaborazione della Sezione Operativa Navale delle Fiamme Gialle hanno avviato pertanto le attività di polizia giudiziaria, eseguite secondo un consolidato protocollo investigativo, realizzato d’intesa con la Procura Distrettuale.

Sulla base sia di immagini filmate (Vedi video) da un velivolo di supporto alla motonave “Phoenix“ e  fornite da personale di bordo della medesima unità navale, sia delle dichiarazioni rese da diversi migranti, nella tarda serata del 6 maggio, sono stati individuati Abouzid Nouredine ALHADI e Hurun GAFAR quali componenti di un gruppo di trafficanti libici. I due soggetti avevano fatto imbarcare i migranti su tre distinti natanti,un gommone e due barche in legno, ne avevano accompagnato la traversata a bordo di imbarcazioni in vetroresina; giunti al al limite delle acque territoriali libiche, mentre gli altri trafficanti facevano rientro verso le coste libiche, ALHADI e GAFAR salivano, rispettivamente il primo su un’imbarcazione in legno ed il secondo sul gommone confondendosi tra i migranti, successivamente soccorsi dalla nave “Phoenix”.

A seguito di dichiarazioni che rese da diversi testimoni, durante la traversata un’imbarcazione in vetroresina su cui viaggiavano i trafficanti libici, ha affiancato il gommone e in lingua araba alcuni di loro avevano ordinato ai migranti di togliere i cappellini che indossavano e di rimanere seduti. Pochi istanti dopo,  i migranti avevano udito un colpo d’arma da fuoco esploso da un libico non identificato che aveva sparato mortalmente a uno dei migranti. Il cadavere è stato  identificato dal fratello per un giovane di 21 anni della Sierra Leone di nome Kellie Osman.

Espletate le formalità di rito, i fermati sono stati associati presso la casa circondariale di Catania-Piazza Lanza a disposizione dell’A.G.

Ieri il G.I.P. del Tribunale di Catania, ha accolto pienamente la richiesta avanzata dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, che aveva contestato ai due indagati i reati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nonchè favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ed al solo ALHADI anche il concorso in omicidio.

Da qui la convalidava del fermo e l’applicazione ad entrambi la misura della custodia in carcere.

Hurun GAFAR, (cl.1992)

Abouzid Nouredine ALHADI (cl.1996)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   

 

                                      

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Migranti: due cittadini libici fermati per favoreggiamento all’immigrazione clandestina https://www.cataniapubblica.tv/migranti-fermati-due-cittadini-libici-per-favoreggiamento-allimmigrazione-clandestina/ https://www.cataniapubblica.tv/migranti-fermati-due-cittadini-libici-per-favoreggiamento-allimmigrazione-clandestina/#respond Thu, 11 May 2017 08:56:35 +0000 http://cataniapubblica.tv/?p=44792 Appartengono a una organizzazione criminale. Su uno di loro grava l'accusa di concorso in omicidio.

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Apparterrebbero a una organizzazione criminale. Su uno di loro grava l’accusa di concorso in omicidio. 

Due cittadini libici sono stati posti in stato di fermo di indiziato di delitto. Sono fortemente indiziati per associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e, per uno di essi, anche di concorso in omicidio. Il provvedimento è stato eseguito dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza sotto il coordinamento della procura distrettuale della Repubblica di Catania.

Le indagini che da cui è scaturito il fermo dei due trafficanti, che secondo gli inquirenti sono appartenenti ad un’organizzazione criminale libica, sono state svolte dal pool di investigatori della Squadra Mobile di Catania e del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, con la collaborazione della Sezione Operativa Navale di Catania, in occasione dell’arrivo presso il Porto di Catania, la mattina dello scorso 6 maggio, della motonave “Phoenix” giunta con a bordo 394 migranti di varie nazionalità ed un cadavere di sesso maschile.

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Bilancio GdF 2016: traffici illeciti e servizi di ordine e sicurezza pubblici https://www.cataniapubblica.tv/bilancio-gdf-2016-traffici-illeciti-e-servizi-di-ordine-e-sicurezza-pubblici/ https://www.cataniapubblica.tv/bilancio-gdf-2016-traffici-illeciti-e-servizi-di-ordine-e-sicurezza-pubblici/#respond Wed, 22 Mar 2017 11:57:43 +0000 http://cataniapubblica.tv/?p=42866 Sequestrati 80 chili di droga e 14 arrestati. Scoperti milioni di prodotti contraffatti per un valore di 500 mila euro e 5300 banconote false.

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Sequestrati 80 chili di droga e 14 arrestati. Scoperti milioni di prodotti contraffatti per un valore di 500 mila euro e 5300 banconote false.

Nel resoconto divulgato oggi dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania questi sono i risultati operativi contro i traffici illeciti nei servizi di ordine pubblico e nelle operazioni di soccorso.

L’azione di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti ha visto l’esecuzione di 200 interventi e il sequestro complessivo di 80 kg di droga, con la denuncia all’Autorità giudiziaria di 102 soggetti, di cui 14 tratti in arresto, e la segnalazione di 166 persone alla Prefettura.

Sono stati eseguiti 260 interventi nel settore del contrasto alla contraffazione, con denuncia all’Autorità Giudiziaria di 192 persone e il sequestro di oltre 8 milioni di prodotti illegali perché contraffatti, piratati, pericolosi o recanti falsa o fallace indicazione di origine o provenienza, per un valore stimato di oltre 500 mila euro.

Nell’attività di contrasto al falso monetario sono state sequestrate oltre 5.300 banconote false per un controvalore complessivo pari a circa 210 mila euro e sono stati denunciati 8 soggetti.

Invece, nell’ambito delle attività investigative di contrasto all’immigrazione clandestina avviate in occasione delle 44 operazioni di sbarco nel porto di Catania di quasi 18.000 migranti soccorsi in alto mare, svolte assieme alla Squadra Mobile, sono state sottoposte a fermo di indiziato di delitto 114 persone per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Di grande rilievo, infine, le attività condotte dal Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Nicolosi che, nell’anno trascorso, hanno visto impegnato il personale in interventi eseguiti sul vulcano Etna conclusi con il salvataggio di 22 persone.

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