Augusta: sequestro per 7 milioni di euro a imprenditore del fotovoltaico
Si tratta di Fabio Manservigi, 44 anni, ritenuto contiguo all’organizzazione mafiosa Nardo, egemone nella provincia di Siracusa.
Il suo nome è stato indicato dal collaboratore di giustizia Fabrizio Blandino quale affiliato al gruppo Nardo, clan siracusano collegato ai Santapaola di Catania ed è anche emerso nel corso dell’indagine “Morsa 2” da cui è dervivata l’operazione “Nostradamus” che ha poi portato allo scioglimento per mafia del comune megarese.
Dalle indagini é emerso che il 44enne Fabio Manservigi, con precedenti per reati in materia di stupefacenti, era in stretto contatto con esponenti affiliati ai “Nardo” e con esponenti politici di rilievo locale. In particolare Manservigi era strettamente legato a Fabrizio Blandino (ex consigliere comunale ad Augusta, nonché affiliato ai Nardo e referente del clan nel territorio megarese), tanto da aver acconsentito alla proposta di contribuire al sostentamento di Alfio Sambasile, esponente di primo piano del clan a Lentini, con cui sono emersi legami documentati da indagini pregresse.
La Dia di Catania ha eseguito il decreto di sequestro beni emesso dal Tribunale di Siracusa su proposta avanzata dalla Dda di Catania nei confronti di Fabio Manservigi di 44 anni, imprenditore, ritenuto contiguo all’organizzazione mafiosa Nardo, egemone nella provincia di Siracusa.
L’ascesa imprenditoriale del Manservigi da dipendente di un’impresa di raccolta di rifiuti solidi urbani a imprenditore nel settore edile, aggiudicatario di commesse per lavori edili nel territorio megarese, e nel settore delle energie rinnovabili, secondo gli investigatori sarebbe quindi spiegata dalla contiguità dell’uomo con i Nardo.
Proprio nel settore del “fotovoltaico” sviluppatosi nel territorio del comune di Augusta, Manservigi si è inserito a pieno titolo con la costituzione, nel novembre del 2009, della società FaMec, operante principalmente nel settore della fabbricazione di strutture metalliche e parti assemblate di strutture, consulenza, progettazione e messa in opera per la costruzione di impianti fotovoltaici.
Gli accertamenti patrimoniali svolti sul conto dell’imprenitore avrebbero messo in evidenza la sussistenza di una netta sperequazione tra il valore dei beni a vario titolo posseduti, il tenore di vita mantenuto e le fonti di reddito documentate dal nucleo familiare.
Così il Tribunale di Siracusa, accogliendo la proposta avanzata dalla Procura distrettuale Antimafia di Catania ha quindi disposto il sequestro dei beni di cui Manservigi risulta disporre per un valore di circa 7 milioni di euro, consistenti in cinque società operanti nel settore della progettazione, costruzione e montaggio di carpenteria metallica e della produzione di energia elettrica da fonte solare.
In particolare sono stati sottoposti a sequestro la FaMec, che detiene il controllo totale sulle società Augusta Solare e Megara Iblea Solare, le partecipazioni della FaMec nella società Punta Cugno Solare e Dream Horse (attiva nel settore delle corse dei cavalli e nella gestione di scuderie), nonché una lussuosa villa, terreni e rapporti finanziari.
Foto di Francesco La Rosa
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