Catalano: “Occorre agire subito per studiare soluzioni efficaci. Le piogge autunnali sono oramai alle porte”.
Un lungo percorso che, va da largo Abbeveratoio fino al rione Balatelle, è caratterizzato da tombini otturati e chiusini che non funzionano a dovere perché non sono mai stati ripuliti”. Così ha esordito il consigliere comunale Giuseppe Catalano, nel denunciare lo stato in cui versa, nella zona di San Giovanni Galermo il sistema di deflusso delle acque meteoriche.
Il consigliere ha chiesto urgentemente al primo cittadino di Catania, Enzo Bianco, di farsi promotore di una conferenza dei servizi per studiare tutte le soluzioni più efficaci per fare in modo che non si verifichino più allagamenti nelle nostre strade. Infatti, Catalano, ha fatto presente come nel periodo di pioggia autunnale, ormai alle porte, la situazione diverrà drammatica mettendo in ginocchio l’intera viabilità a causa delle strade completamente impraticabili.
Gli abitanti e commercianti hanno puntato più volte il dito contro caditoie e chiusini, letteralmente inservibili perché otturati dai detriti che si sono accumulati qui in anni e anni di totale assenza di manutenzioni costanti.
A causa di questo via Barriera, via Acquario, via Villa Flaminia e molte altre arterie saranno ridotte quasi a canali veneziani, ha fatto notare Catalano, dove automobilisti e centauri saranno costretti puntualmente ad effettuare manovre pericolose oppure invadere la carreggiata opposta per non restare bloccati nei “laghetti” ai bordi delle corsie.
“Tali scenari – ha aggiunto Catalano – vanno scongiurati assolutamente. La situazione deve essere verificata immediatamente. Servirebbero già da questa settimana sopralluoghi specifici, da parte di tecnici ed esperti del comune, per accertare la reale gravità del problema ed agire di conseguenza”.
Catalano ha anche chiesto “Che fine hanno fatto i lavori per la realizzazione del collettore centrale? Dove sono gli operai che dovrebbero cominciare un’opera di vitale importanza per tutta Catania? In passato, a causa del cattivo funzionamento dei tombini, tante zone sono state letteralmente sommerse e bloccate dal traffico. Oggi – ha concluso il consigliere – ci sono le modalità e le tempistiche per fare in modo che simili scenari non si ripetano più ma occorre agire subito.”