“Ci preme, innanzitutto, sottolineare che sia prima sia dopo il referendum era ed è illegittima la ‘cessione di una quota di minoranza al socio operativo’ che avvenga non ‘tramite gara pubblica bensì mediante cessione’; ciò non solo ove riguardi il servizio idrico integrato, ma per tutti gli altri servizi pubblici locali. Una tale cessione sarebbe illegittima sia per la normativa interna che per la normativa comunitaria”.
È così che rispondono i rappresentanti del Forum catanese acqua bene comune, alla nota del vicesindaco e assessore alle partecipate Roberto Bonaccorsi che proprio in merito alla protesta dei rappresentanti del forum, nei giorni scorsi aveva mandato questa precisazione: “La decisione di scegliere un socio operativo di minoranza per la gestione del servizio idrico Sidra è perfettamente coerente con l’esito dei quesiti referendari: l’acqua è un bene comune e tale rimane”. Bonaccorsi nella sua spiegazione delle motivazioni che hanno portato il Comune a decidere di affidare a un socio operativo di minoranza la gestione del servizio pubblico, ha spiegato inoltre che si tratta di un processo finalizzato a migliorare l’efficienza, l’efficacia e l’economicità dei servizi da offrire agli utenti.
Secondo il Forum invece proprio per ciò che riguarda specificamente il servizio idrico integrato “bisogna tenere in considerazione anche il secondo quesito referendario che, abrogando la norma che consentiva di ottenere profitti dalla gestione del servizio stesso, ha evidenziato la volontà di impedire la privatizzazione di tale servizio”. Quindi, prosegue il Forum, “anche la gestione tramite una società mista pubblico-privato, si porrebbe in palese contrasto, con l’intento perseguito mediante il referendum abrogativo”.
In conclusione i rappresentanti catanesi della battaglia per l’acqua pubblica chiedono all’assessore Bonaccorsi “di rivedere le sue affermazioni dopo aver consultato dei tecnici che potranno meglio di noi fornire le adeguate delucidazioni sulla materia, anche perché un’eventuale e malaugurata cessione illegittima costerebbe caro a noi contribuenti”.