Arresti clan Cappello Bonaccorsi | Preso di mira un commerciante a cui era stato fatto un prestito con interessi mensili al 25%.
La Polizia di stato lo scorso 1º febbraio ha arrestato sei uomini, due dei quali colti in flagranza di reato di estorsione, con l’aggravante di aver commesso il fatto avvalendosi delle condizioni di assoggettamento e di omertà derivanti dall’appartenenza all’associazione mafiosa Cappello – Bonaccorsi ed al fine di agevolare l’attività della stessa associazione.
Si tratta dei pregiudicati Salvatore Crupi (classe 1981) e Roberto Mangiagli (classe 1978) e per concorso con i primi due, i tre pregiudicati Claudio Strano (classe 1977), Antonino Grasso (classe 1955), Orazio Sapuppo (classe 1974) e Michele Rao (classe 1973).
Michele Rao (classe 1973)
Orazio Saputo (classe 1974)
Claudio Strano (classe 1977)
Antonino Grasso (classe 1955)
Salvatore Crupi (classe 1981)
Roberto Mangliagli (classe 1978)
All’arresto si è arrivati attraverso indagini di tipo tecnico, disposte e dirette dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catania e condotta dalla Squadra Mobile – Sezione Reati contro il Patrimonio – “Squadra Antiestorsioni”, attraverso la quale si è accertato che il titolare di un esercizio commerciale catanese era vittima di usura e di successiva estorsione da parte di alcuni soggetti facenti capo a Claudio Strano, noto esponente dell’omonima famiglia, inserita nella cosca mafiosa Cappello – Bonaccorsi .
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In particolare si è potuto appurare che la vittima, a fronte di un prestito di 4.000 euro, era costretta a pagare a Strano interessi mensili del 25%. La vittima dopo aver pagato per i primi mesi, non è più riuscita a sostenere i pagamenti. Pertanto Strano avrebbe inviato presso l’attività commerciale i suoi emissari Crupi e Mangiagli per intimare i pagamenti. Tra i mesi di dicembre e gennaio, si sarebbero ripetuti episodi intimidatori nei confronti della vittima, fino ad arrivare al 30 gennaio, quando Strano sarebbe arrivato a minacciare il commerciante di rapire il figlio qualora non avesse pagato.
Giorno 1 febbraio scatta la trappola preparata dalla DIA. Saputo che gli esattori si sarebbero recati dalla vittima a riscuotere una somma di denaro, personale della Squadra Mobile va ad attenderli, e appena Crupi e Mangiagli sono usciti dall’attività commerciale sono stati fermati con il denaro pari a 300 euro, appena consegnato dall’esercente.
Durante le indagini è poi emerso che Michele Rao, parente di Claudio Strano, avrebbe concorso con quest’ultimo nella condotta di usura ai danni del commerciante, monetizzando alcuni assegni.
Orazio Sapuppo, invece, avrebbe svolto il ruolo di intermediario tra la vittima e Strano, sia al momento del prestito iniziale, accompagnando il commerciante nel rione cittadino di Monte Po, sia successivamente, consegnando in più occasioni a Strano il denaro pagato dalla vittima a titolo di interesse usuraio.
Sapuppo è risultato essere responsabile di una condotta autonoma di usura e tentata estorsione, aggravata ai sensi dell’art. 7 D.L. 152/91, poiché, agendo in concorso col cognato Antonino Grasso, approfittando della disperazione del commerciante per l’impossibilità di pagare gli interessi usurai maturati nei confronti di Strano, aveva, a sua volta, sottoposto la vittima ad usura, prospettando, in caso di mancato pagamento, violente ritorsioni da parte del Grasso, soggetto di maggiore profilo criminale.
In seguito a perquisizioni eseguite nel corso dell’esecuzione della misura restrittiva, presso l’abitazione di Michele RAO sono stati rinvenuti e sequestrati una somma di danaro nonché assegni derivanti dall’attività di usura.
Espletate le formalità di rito, gli arrestati sono stati associati presso a casa circondariale di Catania – Bicocca a disposizione dell’A.G.
Il 2 febbraio scorso la Procura Distrettuale di Catania ha chiesto al Giudice per le Indagini Preliminari la convalida dell’arresto e del fermo e l’emissione nei confronti dei sei indagati dell’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere. Il G.I.P., il 5 febbraio ha accolto la richiesta di convalida dell’arresto, disponendo la custodia in carcere nei confronti di Claudio Strano, Orazio Sapuppo, Michele Rao, Antonino Grasso e Salvatore Crupi e gli arresti domiciliari nei confronti di Roberto Mangiagli.