Attanasio e Ponzo: “Intervenga la politica. Unica strada la ricollocazione di tutti i lavoratori in aziende del gruppo”.
Durante l’incontro di oggi la dirigenza Auchan La Rena ha confermato ai sindacati, quanto già detto al sindaco di Catania Enzo Bianco durante una riunione svoltasi nei giorni scorsi, ovvero la disponibilità da parte del colosso della grande distribuzione di erogare un incentivo all’esodo per 43 dipendenti in altre sedi siciliane come Catania, Melilli e Carini.
Da qui l’appello al sindaco e a tutta la politica da parte di Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania, e Rita Ponzo, segretaria generale della Fisascat Cisl etnea affinché “con responsabilità e senza strumentalismi elettorali intervengano autorevolmente per dare risposte occupazionali ai lavoratori”.
Ponzo ha detto di accogliere con cautela le aperture dell’azienda, “Per noi però un trasferimento a Carini è come una proposta di trasferimento al Nord -ha sottolineato la segretaria generale della Fisascat etnea – un’eventualità che respingiamo. E perplessità nutriamo anche per gli incentivi, per le difficili condizioni del mercato del lavoro siciliano che non offre possibilità alternative di occupazione. Per cui, l’unica strada percorribile resta la ricollocazione di tutti i lavoratori in aziende del gruppo o del bricolage, Leroy Merlin o Bricoman, un settore oggi in espansione che prevede nuovi insediamenti”.
“Siamo fermamente convinti – sottolinea Attanasio – che il lavoro non si crei per legge, ma siamo anche oltremodo convinti che le istituzioni e la politica possono dare risposte concrete all’occupazione della nostra provincia, purché lavorino concretamente e senza strumentalismi a soluzioni condivise. Ecco perché ribadiamo la necessità di un autorevole intervento anche del sindaco Bianco, in qualità di sindaco metropolitano”.
La Auchan ricordiamo, che secondo un report di Mediobanca come riportato dal Fatto Quotidiano in data 8 aprile 2018, ha perso dal 2012 al 2016 il 21% di fatturato, e che secondo i sindacati starebbe per lasciare tutto il territorio del Sud, come ha già fatto nel 2014 l’altro colosso transalpino Carefour.
Il prossimo incontro con i sindacati è stato fissato per il 30 aprile.