L’associazione propone una nuova formula per festeggiare la Festa del lavoro: l’attivazione di una rete di preghiera nelle parrocchie siciliane.
L’iniziativa si muove nell’ambito della campagna “La forza del lavoro per sconfiggere povertà e diseguaglianze” che partendo dal primo maggio proseguirà nelle prossime settimane all’insegna dei temi legati al lavoro e alle proposte acliste per lo sviluppo.
L’invito alle parrocchie dell’isola è quello di “celebrare una messa per quella giornata – ha sottolineato il presidente regionale Santino Scirè- e invitare i fedeli a pregare per questa terra di bellezza e di dolore; di sole e di morte; di sogni e di mafia. I suoi mali li conosciamo bene: una classe politica autoreferenziale; imprese gestite dalle mafie, burocrazia elefantiaca; scarsa internazionalizzazione; fondi pubblici dispersi per foraggiare clientele e sottratti all’interesse collettivo; povertà diffusa, disoccupazione e inefficaci politiche di welfare”.
“Per gli aclisti dell’Isola, la Festa del lavoro dovrà essere Festa di libertà e di legalità, in una sincera azione quotidiana. È ad un vero “patto per lo sviluppo” da stringere con l’intelligenza e con la preghiera, che dobbiamo puntare”.
Secondo Santino Scirè, “Il primo maggio deve essere festa di libertà. Ciò non significa solo sventolare una bandiera un giorno l’anno o urlare da un palco l’importanza del lavoro. Significa interiorizzare il suo messaggio per rilanciare un progetto di impegno”.
La preghiera aclista per il lavoro è stata diffusa in tutto il territorio nazionale, preceduta da una lettera di San Paolo apostolo ai Colossési (“Qualunque cosa facciate, fatela di buon animo, come per il Signore, non per gli uomini”) e dall’ Enciclica Caritas in veritate n.25 di Benedetto XVI che sottolinea: “L’estromissione dal lavoro per lungo tempo, oppure la dipendenza prolungata dall’assistenza pubblica o privata, minano la libertà e la creatività della persona e i suoi rapporti familiari e sociali con forti sofferenze sul piano psicologico e spirituale”, afferma Scirè.
“Il primo maggio sia per tutti noi impegno a scrivere un patto per lo sviluppo che parte dal basso, prosegue il presidente, con l’aiuto di tutte quelle realtà che vogliono investirsi per il rilancio di una terra che potrebbe essere nel Mediterraneo e nell’Europa meridionale, in particolare, un punto di riferimento per la crescita e uno sviluppo sostenibile. Il primo maggio sia libertà”.
Intanto, all’iniziativa delle Acli hanno già aderito (ma le adesioni sono in continuo aggiornamento), a Palermo, la Parrocchia Santo Espedito via N. Garzilli Parroco Don Piero Magro parrocchia Santo Stefano alla Zisa Palermo Parroco P. Antonino D’Anna, parrocchia Gesù Maria e Giuseppe Via Ausonia Palermo Parroco P. Diego Broccolo, parrocchia Annunciazione del Signore Via Vedinois M.Oro Palermo P. Cesare Rattoballi , Parrocchia SS Salvatore – Termini Imerese, Parroco P. Raimondo Abbondi, parrocchia San Mamiliano Via Squarcialupo Parroco P. Giuseppe Bucaro.A Catania hanno già aderito la parrocchia Crocifisso dei Miracoli di via Umberto Padee, Padre Gianni Notari. Per quanto riguarda la città di Enna, ha raccolto l’invito la Parrocchia di San Bartolomeo , Piazza San Bartolomeo N. 1, Parroco Padre Giacomo Zangara; a Messina la parrocchia S. Antonio Abate di Gesso; a Caltanissetta, parrocchia S. Giovanni con padre Quattrocchi; a Riesi, la Chiesa del SS. Salvatore con padre Giuliana; a Butera, parrocchia S. Rocco con Padre Provinzano.
Nella foto Santino Scire